Per approfondire:
Le pagelle di Leo Turrini del Gp di Monaco. 10 PEREZ. Fa la mossa giusta e capitalizza l’investimento. Conquista una vittoria insperata e alla fine se la merita pure. Non è solo un gregario. 9 LECLERC. Povero diavolo. Nemo propheta in patria, davvero. Carletto viene tradito dalla scellerata gestione del muretto Rosso, nemmeno sale sul podio e di colpe lui proprio non ne ha. Peccato. 8 ALONSO. Il vecchio leone ruggisce ancora. La Alpine Renault non è un granché, ma l’ultraquarantenne tiene botta alla grande, inventando un duello rusticano con il vecchio nemico Hamilton. Bravo. 8 VERSTAPPEN. Il miracolato della domenica. Nel senso che senza colpo ferire arriva davanti a Leclerc e consolida il vantaggio nella graduatoria iridata. Talvolta la fortuna aiuta chi non ne avrebbe bisogno. 7 NORRIS. Firma il giro più veloce e non è poco con la McLaren che ha in mano. Tra i drivers dell’ultima generazione è tra i più tosti. Meriterebbe una macchina più competitiva. 7 RUSSELL. Giù il cappello. La Mercedes non è quella del passato e se ne sono accorti tutti. Ma il ragazzo c’è sempre, non ha commesso errori, va a punti in qualunque contesto. Un giorno vincerà il mondiale. 6 HAMILTON. Possiamo ancora considerarla una coincidenza? Per un’altra volta finisce dietro Russell, ormai sta diventando una consuetudine. Spiacevole, per uno che ha vinto sette titoli mondiali. 5 SAINZ. Aveva ragione lui sulla scelta di non fermarsi per le intermedie, ma con tutto il rispetto dovrebbe capire che è suo dovere aiutare Leclerc, non complicargli la vita. Prima ci arriva, meglio è. 0 BINOTTO. Meriterebbe un dieci per la qualità della macchina. Ma ai box è mancata la lucidità nel momento decisivo, la doppia sosta di Leclerc grida vendetta. E un mondiale lo conquisti solo se curi anche i dettagli. 0 LATIFI. Una ...
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