Hamilton in crisi, "impantanato nella mediocrità"

Nell'editoriale di Oliver Brown, Telegraph, il duro attacco al sette volte campione del mondo. Ma il pilota Mercedes aveva già avvisato i fan: "Sarò io a decidere quando il mio capolavoro sarà finito"

Lewis Hamilton (Ansa)

Lewis Hamilton (Ansa)

Londra, 9 magggio 2022 - Lewis Hamilton è in piena crisi, "ancora una volta impantanato nella medoiocrità" ha scritto Oliver Brown nel duro editoriale con cui lo ha attaccato oggi dalle pagine del Telegraph. L'inizio difficile del sette volte campione del mondo, e della sua Mercedes, è indiscutibile, ma fino a Miami il 37enne dichiarava di non voler mollare, nonostante attorno a lui le voci continuassero ad insistere di un suo addio al Circus a fine stagione. "Ogni giorno di questa vita è una benedizione, possiamo superare tutto. Senza fallimento non c'è successo", aveva scritto prima del sesto posto nel Gp in Florida, dietro al giovane comagno di team George Russell, il "peggior incubo" ha sottolineato, l'autorevole quotidiano inglese.  

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"Come se non fosse abbastanza irritante che si sia ritrovato eclissato dal suo compagno di squadra più giovane - ha scritto molto critico Brown - ha trascorso gran parte di una settimana baciata dal sole nel sud della Florida parlando con eufemismi del perché uno dei suoi piercing non poteva essere rimosso fisicamente". Intanto "Russell ha appena superato il pilota più decorato della storia per la quarta gara consecutiva" ha affondato l'editorialista. Essere superato dal suo compagno di squadra "è il peggior incubo di Hamilton in un momento in cui, confuso dal ritmo di Ferrari e Red Bull, ha già rinunciato a ogni possibilità di conquistare un ottavo titolo, quest'anno. Più grande è l'ombra proiettata da un compagno di squadra, più fragile tende ad essere il suo temperamento" ha sottolineato Brown. 

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Hamilton non ha avuto ancora modo di rispondere, e forse non lo farà neanche, ma probabilmente se lo aspettava, e su Instagram aveva già avvertito i fan prima dell'ennesimo mezzo passo falso: "Ci saranno sempre persone che ti amano quando sei su e ti prenderanno a calci quando sei giù, qualcosa che ho imparato durante questo viaggio. Le persone proiettano i propri difetti ma io uso tutto questo come benzina. Niente mi farà deviare dalla mia strada, non lasciate che qualcuno vi impedisca di essere voi stessi". 

Certo, il capo dello sport del Telegraph non ha mai mostrato troppa simpatia per Hamilton, e quando il britannico perse il mondiale contro Verstappen, arrivò a paragonarlo a Senna, ma non per l'abilità ma per la capacità di fare sempre la vittima, di fare alcune uscite, a visiera alzata, con un cervello di cemento ("cement-brained calls the moment he lifts the visor", scrisse Brown).

"Non è solo la posizione di Hamilton alla Mercedes ad apparire precaria, ma il suo rapporto con lo sport", ha continuato Brown, che però ha ammesso "il valore di Hamilton per il suo sport rimane incalcolabile". Per poi attaccarlo ancora: "in tanti erano venuti a salutare Hamilton, l'icona di questa generazione, solo per vederlo ancora una volta impantanato nella mediocrità" ha concluso il giornalista britannico. 

Hamilton tace, e non sembra guardare alla classifica piloti, che lo vede sesto con 36 punti, dietro oltre che a Leclerc e Verstappen, anche i ragazzini terribili Perez, Russell e Sainz. I fan però fanno fede a quanto l'incredibile pilota sette volte campoione del mondo dichiarò a fine aprile a proposito di chi lo voleva sul viale del tramonto: "Al lavoro per il mio capolavoro, sarò io a decidere quando sarà finito".