Frank Williams è morto. Il boss del team di F1 aveva 79 anni

Sir Williams ha fatto la storia della Formula Uno, meglio di lui solo Ferrari e McLaren

Frank Williams con il team e i piloti Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya (Ansa)

Frank Williams con il team e i piloti Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya (Ansa)

Londra, 28 novembre 2021 - È morto sir Frank Williams, fondatore ed ex capo del team di F1 Williams. L'imprenditore aveva 79 anni. La squadra corse scrive: "Dopo essere stato ricoverato in ospedale venerdì, Sir Frank, è morto pacificamente questa mattina circondato dalla sua famiglia". Lascia i tre figli Jonathan, Jamie e Claire, che ha lavorato con lui ai box, nati dal matrimonio con Virginia Berry, morta nel 2013. 

Sir Francis Owen Garbett Williams è nato a South Shields il 16 aprile 1942 da un ufficiale della RAF e da una maestra, ma crebbe con gli zii materni perchè i genitori si separarono.    

La passione per i motori nacque quando alla fine degli anni cinquanta un suo amico gli fece guidare una Jaguar XK150, e ne fu sedotto. Fu subito meccanico e poi pilota, ma la vera strada per le corse se la creò da solo: nel 1966 fondò una propria scuderia, la Frank Williams Racing Cars. 

Il tean iniziò in Formula 2 e Formula 3, con piloti come Piers Courage, Richard Burton, Tetsu Ikuzawa e Tony Trimmer. Poi nel 1969 Williams fece il grande passo nella Formula 1. Una scelta importante per la quale investì nel telaio di un vecchio modello di monoposto della Brabham, e ci mise al volante Courage. Arrivarono due secondi posti nelle prime gare disputate, un successo inaspettato.

Nel 1970 Williams collaborò con Alejandro de Tomaso, ma tutto finì con la morte di Courage nel Gran Premio d'Olanda dello stesso anno. Nel 1971 diede la macchina a Henri Pescarolo, con un telaio fornito dalla March. Ma nel 1972 la Williams progettò e costruì la sua prima vettura: la Politoys FX3 su progetto di Len Bailey, ma si schiantò all'esordio.

Williams, a corto di soldi si risollevò grazie alle sponsorizzazioni della Marlboro e dell'Iso Rivolta. Comunque nel '76 dovette cedere il 60 % della società al magnate petrolifero Walter Wolf. L'anno successivo Frank Williams lasciò la sua scuderia e assieme all'ingegnere Patrick Head fondò la Williams Grand Prix Engineering (l'attuale Williams Racing).

Nel '79 arrivò la prima vittoria con alla guida Clay Regazzoni, poi il primo titolo del Campionato mondiale piloti di Formula 1 nel 1980 con Alan Jones e il secondo nel 1982 con Keke Rosberg. Vinse anche due titoli consecutivi costruttori nel 1980 e nel 1981.

Nacque il mito della Williams: solo Ferrari e McLaren hanno fatto meglio nelle gare automobilistiche. Franck sapeva scegliere i motori, e i suoi tecnici prepararli, così dopo i Cosworth arrivò la Honda, e poin i motori Judd, Renault, Mecachrome e Bmw nel 2000.

Soprattutto la collaborazione con la Honda fu vincente: la Williams Honda era la monoposto da battere dalla fine del 1985 al 1987. La parentesi con i motori Judd rese meno, ma la squadra inglese tornò a dominare con i V10 Renault, imbattibile dal 1991 al 1997. Sempre quell'anno Frank Williams divenne il primo costruttore della storia ad aver toccato il traguardo dei 9 mondiali costruttori conquistati. 

La tragedia che lo costrinse su una sedia a rotelle fu nel marzo del 1986, quando in un incidente in auto in Francia, Williams ruppe la spina dorsale e le gambe rimasero paralizzate.

Williams divenne Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 1987, e nel 1999 cavaliere. Ma non solo, anche la Francia gli rese onore investendolo del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore francese, grazie alla collaborazione con la Renault che aveva fruttato 5 titoli costruttori.

Nel maggio del 1994 Ayrton Senna perse la vita a bordo di una Williams, e lo stesso Frank  fu accusato di omicidio colposo, accusa caduta dopo le indagini.