Giovedì 25 Aprile 2024

F1 Gp Singapore 2019, le pagelle di Leo Turrini

La risposta di Vettel e i meriti di Binotto. Leclerc non digerisce la strategia. Hamilton soffre, Giovinazzi riporta l'Alfa Romeo tra i big

Singapore, l'abbraccio tra Vettel e Leclerc a fine gara (Ansa)

Singapore, l'abbraccio tra Vettel e Leclerc a fine gara (Ansa)

Singapore, 22 settembre 2019 - Sebastian Vettel torna sul gradino più alto del podio. Al Gp di Singapore 2019 il pilota Ferrari mette tutti in fila, anche il poleman Leclerc, e si prende la sua prima, meritata, vittoria stagionale, spazzando via le critiche. Per la scuderia del Cavallino è il terzo successo di fila dopo quelli messi in archivio dal monegasco in Belgio e a Monza: segno che la strategia comincia a funzionare davvero. Scricchiola invece il primato Mercedes, fuori dal podio proprio a Marina Bay dove Hamilton ha vinto 4 volte. 

Le pagelle di Leo Turrini

10 VETTEL. In una notte magica spazza via i dubbi sulla sua credibilità e sulla sua carriera. Una grande risposta ai tanti, troppi detrattori!

10 BINOTTO. Era dal remoto 2008 che la Ferrari non si aggiudicava tre Gran Premi di seguito. E questo dice tutto sui meriti del capo del reparto corse.

9 LECLERC. Non la prende bene, non gli è piaciuta la strategia della Scuderia. Ma va capito, è un giovane Fenomeno, imparerà ad accettare le cose della vita.

8 GIOVINAZZI. Dopo decenni, sia pure per pochi chilometri, riporta il marchio Alfa Romeo al comando di un Gran Premio. Davvero bravo.

7 VERSTAPPEN. Probabilmente si aspettava qualcosa di più su un circuito così ma ottiene il massimo tenendosi dietro le due Mercedes.

6 HAMILTON. Vincerà il sesto titolo, per carità. E anche meritatamente. Ma sta soffrendo il grande ritorno della Ferrari e infatti nemmeno sul podio.

6 ALBON. Fa il suo lavoro con la seconda Red Bull: va a punti e si batte per conservare il posto nel 2020. Continuando così potrebbe farcela.

6 STROLL. Per una volta non stava correndo male, il figlio di papà della Racing Point. Ma il destino non lo aiuta proprio per niente.

5 WOLFF. Il grande capo della Mercedes non è più abituato a perdere. Il suo muretto sbaglia anche il tempo delle soste. Il mito scricchiola?

4 GROSJEAN. Festeggia, si fa per dire, la curiosa conferma in Haas incappando nel l’ennesimo incidente. Recidivo e non pentito.