Giovedì 18 Aprile 2024

Fontana contro la Federazione "Potrei gareggiare per gli Usa"

Il ministro Abodi: "Farò di tutto per impedirlo". La Fisg: "Basta minacce, ha chiesto una cifra impossibile"

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di Doriano Rabotti

Il filo d’Arianna forse si è spezzato definitivamente. Siamo al lancio dei pattini, pardon dei piatti: la Fontana, supercampionessa dello short track, l’italiana più medagliata nella storia alle Olimpiadi, ha attaccato per l’ennesima volta la federazione, minacciando di trasferirsi alla nazionale americana per i Giochi di Milano-Cortina. La federazione ha risposto per le rime e in mezzo c’è il ministro Abodi che si è impegnato ad evitare la rottura. Servirà tutta la sua diplomazia, per riuscirci. Perché a questo punto non sembra neanche più una questione di soldi, o meglio: fosse solo quello, sarebbe già risolto. Verso l’addio.

La botta. Andiamo con ordine. La miccia è stata accesa via social dalla Fontana, che di rientro dagli Stati Uniti dove si è allenata a Salt Lake City con il marito americano Anthony Lobello, su Instagram ha scritto un post che si può sintetizzare così: "Ho visto che cosa hanno da offrire gli Stati Uniti nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico. Non ci sono più state comunicazione costruttive da parte della Fisg, dopo promesse che non sono state mantenute. Lo staff rimane lo stesso che ha permesso di prendermi di mira. Non ho preso un anno sabbatico: non posso gareggiare per una federazione che giustifica comportamenti dannosi verso la mia persona. Se dovessi tornare il mio percorso sarà completamente separato da quello pianificato per il gruppo italiano. Mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani, ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile". La Fontana ha anche il passaporto americano, per matrimonio.

La risposta. La Federazione a stretto giro di posta: "Le medaglie sono e restano importanti, ma non lo saranno mai più del rispetto, dell‘educazione, della professionalità e della correttezza", e dopo aver espresso "stupore e rammarico per le gravi esternazioni di Arianna Fontana", la Fisg aggiunge di aver "lavorato perché l‘atleta fosse posta nelle migliori condizioni per competere ai massimi livelli, impegnandosi a garantire 200mila euro a stagione a copertura delle sua spese di preparazione, cifra peraltro lontanissima da quella irraggiungibile richiesta. Non tollereremo ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni".

Il mediatore. Giovanni Malagò, presidente del Coni, ci è rimasto molto male: "a livello umano e in nome del rapporto personale che mi lega a lei e che tutti conoscono, sono rimasto sinceramente molto dispiaciuto per quello che ha dichiarato. Mi aspetto che mi chiami per chiarire".

A questo punto tocca ad Abodi salvare il salvabile: "Da ministro dello sport farò di tutto perché il passaggio di Arianna ad un’altra nazionale non avvenga", ha detto.

Auguri.