Finalmente Lautaro, Inter festa e sorpasso

Il Toro con una tripletta stende la Salernitana e fa 50 gol in nerazzurro. Anche doppio Dzeko: Inzaghi in una sera ritrova l’attacco

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di Mattia Todisco

La scorpacciata dopo il digiuno. Quattro gare senza segnare, una con cinque gol tutti assieme. È così che l’Inter ritrova la vetta della Serie A, asfaltando una Salernitana che fa fede al proposito di Nicola alla vigilia: andiamo a giocarcela. Anche troppo, visti i guai difensivi a cui il tecnico, diversamente da qualche buona trama in attacco, non è riuscito a mettere adeguatamente mano. Napoli-Milan di domani sera dirà se il primo posto è una temporanea isola felice o se al di là dei futuri impegni le velleità di primato sono ancora da ascrivere al recupero con il Bologna. Inzaghi non ha l’affaticato Perisic (gioca Darmian), nello schierare la squadra sposta Barella a sinistra di Brozovic e Calhanoglu a ridosso delle punte. Il fraseggio offensivo scorre bene, il rapporto col gol continua ad essere inizialmente litigioso. Martinez inzucca centralmente da ottima posizione, poi tenta un assist per Dzeko stoppato in extremis e nel frattempo la Salernitana ha già costruito una chance per il colpaccio che Verdi calcia sulla luna. Le occasioni dicono Inter, non è una novità dopo due partite di campionato con 50 conclusioni complessive. Manca la rete, mica un dettaglio, e un pizzico di sorte quando Lautaro (sempre lui) abbatte la traversa con una cannonata. L’ennesima opportunità è troppo ghiotta e il "Toro" argentino non può fallirla. La palla accarezza la parte della rete più vicina al palo di destra difeso da Sepe a suggello di un diagonale chirurgico. Coi suoi difetti, particolarmente nelle retrovie, la Salernitana è a Milano a fare la sua partita. Tenta alla disperata di prendere i punti che servono a centrare una salvezza ai limiti del possibile. Nicola tiene alto il baricentro e rischia, affonda in area con Verdi (troppo defilato per far male a Handanovic), colleziona piazzati attraverso i quali prova ad azionare le torri. Trova un’Inter che ha contromosse per controllare gli assalti, che si fanno via via più rari. Ai campani mancano invece i presupposti per opporsi all’ondata in arrivo. Saltato il tappo, Martinez regala champagne. Raddoppia, colpendo col piatto sinistro un pertugio che Sepe lascia scoperto. Dopo l’intervallo Inzaghi torna al passato, al 3-5-2 coi vecchi tasselli al proprio posto. La musica suona ancora come un’orchestra. Lautaro fa tris su cross basso di Dzeko, Gosens e Dumfries servono al bosniaco poker e cinquina su un piatto d’argento. Encomiabili, i 4mila salernitani al Meazza cantano ancora, tenendo in piedi almeno la sfida del tifo. Correa, ultimo dei subentrati, fallisce più volte la chiusura del set. Dopo il digiuno, va bene anche così.