Venerdì 19 Aprile 2024

Finalmente Italia al Giro Dainese, vittoria da favola

Il 24enne padovano batte Gaviria e Consonni in volata a Reggio Emilia. L’ex aspirante cestista regala il primo successo azzurro dopo 11 tappe

Migration

di Angelo Costa

Quasi fosse studiata a tavolino: la prima vittoria di un italiano in questo Giro arriva nella città del Tricolore. "Nulla succede per caso", sorride Alberto Dainese, dopo aver regalato una gioia al nostro ciclismo e soprattutto a se stesso: ci era andato vicino parecchie volte, ma in una grande corsa a tappe non aveva vinto mai. Ci riesce qui, sulle strade rosa, inventandosi una volata da campione: nell’ultimo chilometro fa tutto benissimo, si accomoda nella posizione migliore e da lì sbuca di prepotenza nei cento metri finali, cogliendo di sorpresa Gaviria che già pensava di aver bruciato tutti, proprio come cinque anni fa sullo stesso traguardo.

Festeggia Dainese, padovano di Abano Terme, che a 24 anni fa un altro passo nella gerarchia dello sprint: con tre podi alla Vuelta aveva segnalato di esser pronto per un bel risultato, adesso lo coglie. E dire che il ciclismo non è il suo primo amore: ha iniziato col basket ("Ho sempre il canestro in cortile, ancora oggi mi capita di far due tiri"), poi alle scuole medie ha cambiato strada perché la statura non lo aiutava. Di bici si è ammalato guardando il Giro a casa dei nonni, "pensavo che fosse uno sport noioso e invece mi è piaciuto": da lì è iniziato un bel cammino, che ha nel titolo europeo under 23 di tre anni fa il punto più alto a livello giovanile e in questa caldissima giornata emiliana quello da professionista.

"La volata doveva farla Bol, poi mi ha detto che non stava bene ed è toccato a me. Fa sensazione avere come apripista Bardet, uomo di classifica che non ha paura di buttarsi nello sprint per lanciare un compagno. Ho faticato molto nei primi due anni da professionista, ora ho acquisito più consapevolezza e mi muovo meglio", racconta Dainese, uno che ha studiato ciclismo in Olanda "perché nella vita bisogna andarsi a cercare il meglio ovunque", ma non rinnega l’Italia, "anche qui ci sono qualità, devo tantissimo al ct degli under Marino Amadori".

C’è finalmente un po’ d’Italia in questo Giro, con l’olimpionico del quartetto Consonni a completare l’opera prendendosi il terzo gradino del podio. Ed è curioso che al termine di una giornata ad alta velocità (47 la media), in cui il vento è servito a dare un po’ di refrigerio e non a frantumare il gruppo come annunciato da più di uno stratega alla partenza, l’unico a guadagnare sia uno che non ti aspetti: raccogliendo tre secondi sul traguardo volante di San Giovanni in Persiceto, l’astuto Carapaz balza alle spalle dello spagnolo rosa Lopez, scavalcando Almeida e Bardet. Briciole, ovviamente, utili a indispettire la concorrenza più che a costruirsi una classifica vera.

Ordine d’arrivo 11ª tappa Santarcangelo di Romagna-Reggio Emilia di 203 km: 1) Alberto Dainese (Dsm) in 4h 19’04’’ (media 47,015), 2) Gaviria (Col) st, 3) Consonni, 4) Demare (Fra), 5) Ewan (Aus), 6) Cavendish (Gbr), 8) Modolo, 11) Nizzolo.

Classifica: 1) Juan Pedro Lopez (Spa, Trek) in 46h 43’12’’, 2) Carapaz (Ecu) a 12’’, 3) Almeida (Por) st, 4) Bardet (Fra) a 14’’, 5) Hindley (Aus) a 20’’, 6) Martin (Fra) a 28’’, 7) Landa (Spa) a 29’’, 8) Pozzovivo a 54’’, 9) Buchmann (Ger) a 1’09’’, 10) Bilbao (Spa) a 1’22’’, 11) Valverde (Spa) a 1’23’’, 13) Nibali a 3’04’’, 16) Fortunato a 6’51’’, 22) Ciccone a 10’12’’. Oggi la dodicesima tappa, Parma-Genova, di 204 km.