Mercoledì 24 Aprile 2024

Fia, ci risiamo E il Circus soffre

Leo

Turrini

Cioè hanno penalizzato il pilota della Red Bull, ma di appena 5 secondi, confinando il povero Leclerc al secondo posto ottenuto sull’asfalto.

Ora, qui bisogna essere molto chiari, una volta di più. La Formula 1 ha riconquistato livelli di popolarità straordinari, per merito dei suoi protagonisti. Ma continua ad essere governata dalla federazione internazionale con procedure obsolete, contraddittorie, soggette ad interpretazioni il più delle volte risibili.

Eravamo reduci dall’episodio sconcertante di Monza, quel finale a rallentatore. Ebbene, a quanto pare la lezione non è servita. Non c’è rispetto per il popolo degli appassionati. Penso e scrivo tutto questo, a maggior ragione, riflettendo sul dibattito infuocato che si è aperto a proposito dei presunti sforamenti al tetto delle spese. È mai possibile che uno sport così amato e così ricco, a distanza di quasi un anno, ancora non sia in grado di chiarire se qualche concorrente ha fatto il furbo spendendo più di quanto consentito dalle norme?

Sono queste le magagne che andrebbero sanate con urgenza. Pena una ulteriore perdita di credibilità.

E beninteso, simili considerazioni nulla tolgono all’ennesimo verdetto della pista. Anche con un Verstappen in formato Tsunoda, la Red Bull è stata più veloce della Ferrari. Questo è l’unico elemento sul quale a me piacerebbe poter dedicare i ragionamenti di un appassionato. Perché non è normale che in una stagione nella quale le macchine di Maranello hanno collezionato addirittura 11 pole position, beh davvero non è normale che le vittorie siano state appena quattro. È indispensabile, da parte di chi comanda a Maranello, trasformare le prestazioni del sabato in risultati concreti alla domenica. Perché sempre lì torniamo, a una delle tante lezioni di un eroe indimenticabile come Michael Schumacher: va bene lavorare nel modo giusto per le prove, ma non dobbiamo mai dimenticare che i punti si fanno alla domenica.

Ecco, appunto.