Ferrari punita, giudici inadeguati

Leo

Turrini

Non bastasse, nel finale ci siamo imbattuti in una interpretazione del regolamento che fa a pugni con il buon senso. Mi spiego.

Nella domenica di Singapore, ci erano volute ore e ore per arrivare alla conclusione che l’asfalto umido giustificava la sostanziale assoluzione del messicano Perez, reo di non avere rispettato le giuste distanze di scia alla safety Car. Viceversa, in Giappone è stato sufficiente un paio di minuti per decretare che una situazione simile, cioè l’asfalto bagnato, non poteva garantire l’assoluzione di Carletto Leclerc per un involontario taglio di chicane che certamente non si era tradotto in un danno proprio per il secondo pilota della Red Bull.

Ora, come stiamo purtroppo vedendo da troppo tempo, la Formula 1 si è data regole contraddittorie. La stessa vicenda del tetto alle spese, vicenda sulla quale forse avremo un chiarimento soltanto oggi, a quasi un anno di distanza dalla conclusione del campionato cui si riferiscono le cifre, perché stiamo incredibilmente parlando del 2021, ecco, dicevo, questo stesso episodio finanziario, chiamiamolo così, viene ad indicare la necessità di applicazioni trasparenti e coerenti di norme che debbono valere per tutti, nello stesso modo e non soltanto per gli amici degli amici.

Dopodiché, complimenti vivissimi Max Verstappen. È chiaramente il più bravo ed è anche molto meglio di chi lo circonda.