Giovedì 18 Aprile 2024

Giro d'Italia 2019, le pagelle prima dell'ultima settimana. Carapaz in pole, Vincenzo è lì

L'ecuadoriano in rosa ha tutto per conquistare la corsa, Nibali può contare sulla voglia di battersi fino all'ultimo. Entrambi possono mettere fuorigioco Roglic.

Richard Carapaz (LaPresse)

Richard Carapaz (LaPresse)

Orio al Serio (Bergamo), 27 maggio 2019 - Alla viglia della tappa 16 del Giro d'Italia 2019, la corsa rosa si appresta ad andare in scena con l'ultima, decisiva settimana. Le prime quindici tappe hanno già decretato i propri verdetti, con la classifica generale che vede in testa Richard Carapaz, seguito da Primo Roglic e da Vincenzo Nibali, ma un giro ancora tutto da decidere. Ecco le pagelle di Angelo Costa. 10 a Carapaz. Due tappe vinte, la maglia rosa, una forza che in salita sembra superiore a quella dei rivali, uno squadrone accanto: ha tutto per fare la storia di questo Giro, entrando nella Storia. Dopo due settimane così, l’aspetta l’ultima con le montagne che predilige: nessun dubbio, è l’uomo da battere. Possibilità: 30 per cento. 9 a Nibali. Ha una dote rara: non facendo stare tranquilli i rivali, è il più bravo a tener viva la corsa. Da lui ti aspetti sempre qualcosa, da lui non ti aspetti mai che corra per il piazzamento. Fin qui ha dato battaglia in gara e pure fuori, attaccando Roglic su tutti i terreni, interviste comprese: che lo faccia anche in questa settimana, è scontato. Possibilità: 25 per cento. 8,5 a Roglic. Percorso netto nella prima parte, con due crono a disposizione entrambe vinte. Percorso buono anche nelle prime salite, dove ha pensato soprattutto a difendersi: lo avrebbe fatto alla perfezione se non ci fosse stato di mezzo il guaio meccanico prima di Como. Non piace, non è simpatico perché non sorride, ma è forte: e questo gli basta. Possibilità: 25 per cento. 6 a Majka. Senza far nulla di speciale, resta alle spalle del trio che si gioca il Giro ed è già un merito. Ha classe, non sembra aver gambe super: di attacchi, fin qui, nemmeno l’ombra. Forse aspetta anche lui i montagnoni, dove si è preparato per un inverno intero: può puntare al podio, a patto che qualcuno tra chi lo precede precipiti. Possibilità: 5 per cento. 6 a Landa. Anche in questo Giro gli tocca la sorte di sempre: pur partendo col numero uno e i gradi di leader, deve aiutare. E’ il miglior luogotenente, specialmente quando davanti c’è un finale di corsa in alta quota. Davanti ha anche un compagno che prima di tutto lo definisce amico: riuscire a portare Carapaz nell’albo d’oro rosa sarebbe la sua impresa. Possibilità: 5 per cento. 6 a Simon Yates. Si presenta al Giro promettendo di voler completare l’opera di un anno fa, ma dopo un paio di settimane (e di musate) è messo peggio rispetto ad allora. Mostra segnali di ripresa, nel fisico soprattutto, perché la testa lo spinge ad andare sempre all’attacco: se basterà per rimetter dritta la classifica e arrivare al podio, lo capiremo presto. Possibilità: 5 per cento. 6 a Lopez. Che lo spinga un Paese intero si vede anche nel giorno di riposo, con un bel gruppo di tifosi imbandierati a sostenerlo mentre fa i rulli sotto il portico dell’albergo. Fin qui molta sfortuna, ma anche un rendimento che non è da lui: per risalire dal decimo posto ha le tappe giuste, anche se gli toccherà un’impresa da vero Superman. Possibilità: 5 per cento. 6 a Sivakov. Il pupo russo, scelto dall’Ineos per rimpiazzare Bernal come leader in una squadra giovanissima, è qui per imparare e sembra farlo in fretta: dopo due settimane non solo veste di bianco, ma viaggia al passo dei migliori. Adesso gli tocca la prova di resistenza: dovesse chiudere nei dieci questo primo Giro, sarebbe una vittoria. Possibilità: 0 per cento. 6 a Mollema. Più che un voto, è il piazzamento abituale del corridore olandese, pacato in corsa come lo è fuori dalla corsa: è il suo limite. Una buona tappa a Ceresole Reale gli consente di sistemarsi bene in classifica, la regolarità lo terrà lì. Si arrabbia con le moto Rai per aver agevolato altri big, ma forse a Como a mancare è stato lui. Possibilità: 0 per cento.