Motogp Argentina: favola Aprilia, primo trionfo in classe regina

Aleix Espargaro conquista il Gp d’Argentina e regala una giornata storica alla casa di Noale. Gran duello con Martin. Delude Luca Marini

Aleix Espargaro (Ansa)

Aleix Espargaro (Ansa)

Monumentale Aleix Espargarò. Storica Aprilia. Prima vittoria in top class per la casa di Noale, dopo la prima pole dell’era MotoGp (l’ultima risaliva al 2000 a Phillip Island con Jeremy McWilliams in 500). E prima vittoria in carriera per lo spagnolo numero 41 che arriva al 200° gp nella classe regina. In Argentina il made in Italy scrive la storia. Entra nella leggenda con una moto nata dallo sviluppo del progetto RsV4 portato al successo da Max Biaggi in Superbike. Aleix quasi non ci crede. Anche perché "la cercavamo, ma è arrivata prima del previsto – confessa il numero uno del box Aprilia Massimo Rivola -. Ed è giusto che sia arrivata con Aleix, se lo merita". In effetti "ci è voluto tanto tempo e tanti sacrifici, tanto lavoro – l’emozione di Espargaro -. Non credevo, la pressione alla vigilia era tantissima, il doppio del solito perché tutti continuavano a dirmi che avrei vinto facile. Per me questa è una situazione nuova e dentro di me temevo di non essere in grado di saperla gestire. E invece...". Invece il duello con la Ducati Pramac di Jorge Martin lo ha combattuto con testa e coraggio. E invece "ora siamo anche in testa al Mondiale". Si gode il paddock dal gradino più alto del podio. Meritato. Dedicato "a tutta la gente di Noale". Lui che "quando sono arrivato Aprilia aveva 54 titoli mondiali, ma nessuno voleva venire – racconta -. Era l’ultima squadra, eppure io ci ho creduto fin da subito. Sempre. E quello che è successo oggi è la dimostrazione che se lavori forte, i sogni si avverano. Mi sento un po’ il papà di questa moto. Abbiamo fatto una cosa che nessuno era mai riuscito a fare". Ora c’è il Texas, "nella top 3 delle gare più difficili per noi, ma questo mi motiva ancora di più. Il campionato vero inizierà in Europa e noi vogliamo arrivarci con più punti possibile. Sempre da leader del Mondiale". Insieme a lui sul podio oltre a Martin anche la Suzuki di Alex Rins. Sesta la Ktm di Brad Binder che ha messo negli scarichi l’altra Aprilia di Maverick Vinales e la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo. Delusione per Luca Marini: il fratello di Valentino chiude subito fuori dalla Top 10 (11°) nonostante la partenza dalla prima fila. Meglio hanno fatto Marco Bezzecchi (9°) ed Enea Bastianini (10°), anche se la ‘Bestia’ dopo la vittoria al via della stagione non ha più saputo stupire deludendo le aspettative. Disastro Honda: Pol Espargarò finisce nella ghiaia di curva 2, il sostituto di Marquez, Stefan Bradl, solo 19°. Salva l’onore della casa giapponese Takaaki Nakagami, arrivato in extremis in Argentina dopo il tampone negativo e 12° al traguardo. Ko tecnico per Andrea Dovizioso, costretto a rientrare ai box per problemi all’abbassatore della forcella: resta fermo un paio di giri poi rientra in pista almeno per macinare chilometri e raccogliere nuovi dati per provare a migliorare la Yamaha. Mentre la sfortuna lascia a piedi Franco Morbidelli: gp interrotto per gomma (posteriore) forata.