Giovedì 18 Aprile 2024

Fate spettacolo, non carnevalate

Leo Turrini

Premessa. È vero, lo sport non deve avere paura delle innovazioni. Il tennis introdusse il tie break, il volley ha abolito il cambio palla, il Tour de France non propone più tappe a cronometro lunghe oltre 70 chilometri.

Al tempo stesso, lo sport deve avere paura delle boiate pazzesche, per scomodare l’aurea frase del ragionier Ugo Fantozzi. Perché tale è l’idea estratta dal cilindro dal proprietario americano del Chelsea: organizzare in Inghilterra una versione calcistica dell’All Star Game, lo show del basket NBA.

Ora, alla maniera di Clark Gable in Via col Vento, francamente ce ne potremmo infischiare: come ha ben spiegato Jurgen Klopp, va bene avere i dollari facili, ma c’è un limite a tutto. Anche alle boiate pazzesche. Invece, purtroppo per noi il presidente della Lega Calcio italiana, l’ottimo Lorenzo Casini, si è detto entusiasta del progetto. Promettendo di valutare la bella trovata.

Ora, qui cascano le braccia (e mi autocensuro). Abbiamo una serie A con troppe squadre. Abbiamo un campionato su 38 giornate, zeppo di partite insignificanti. Si dovrebbe giocare meno e magari giocare meglio. Abbiamo società che stanno in piedi con lo sputo, fatalmente prigioniere della avidità dei procuratori. E noi pensiamo a riprodurre carnevalate in stile Europa-Resto del Mondo, che un tempo appunto erano considerate per quello che erano, passatempi al servizio di annoiati turisti.

Per favore, anche no.