Martedì 16 Aprile 2024

"Ero anoressica, ora vado a Miss Universo"

Gianina Marin dall’isolamento al body building: "Mi nascondevo per vergogna, adesso salgo in pedana e aiuto ragazze come me"

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di Doriano Rabotti

Dolore e coraggio, la fatica e la gioia di stare al mondo. Ci sono tante vite dentro quella di Gianina Marin, body-builder romena adottata da Bologna che ha scavato dentro se stessa la forza per uscire dall’inferno dell’anoressia, ritrovare il sorriso e vincere in pedana. Esibendo quello stesso corpo che qualche anno fa nascondeva con vergogna.

La sua storia è un messaggio positivo per tutte quelle persone che non riescono a guardarsi allo specchio, che si lasciano richiudere nella gabbia delle proprie paure. Lei non andava in spiaggia perché non si accettava in costume da bagno, oggi oltre a vincere le gare, è diventata personal trainer e dà consigli alle altre ragazze. Anche per questo motivo, per far capire che è possibile risalire dall’abisso che spesso è dentro di noi, ha accettato di raccontarsi.

Gianina, come iniziò tutto?

"Io sono romena, arrivai in Italia dalla città di Galati vent’anni fa, quando ne avevo venti. Sognavo questo paese fin fa piccola, quando guardavo i cartoni animati italiani. Ma sono venuta per necessità. Avevo già iniziato a fare palestra a 15 anni, mangiavo bene, ma poco".

E poi che cosa è successo?

"A partire dai 25 anni ho dovuto fronteggiare l’anoressia, ci sono stata dentro per 8 lunghi anni. Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola".

Poi un incontro le ha cambiato la vita.

"Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta".

Che cosa le disse?

"Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. Lei poi ha smesso, ma siamo ancora in contatto. È stata decisiva. Ora mi alleno da sola alla palestra McFit di Casalecchio, a Bologna".

Si ricorda la prima volta?

"A Chioggia nel 2014, da lì non ho più smesso, fino ad arrivare terza a Miss Universo in Finlandia. Quando impari a volerti bene, intorno a te le cose cambiano".

Detta così sembra facile...

"Ma non lo è. La cosa fondamentale è parlarne, molte ragazze si vergognano, non si fidano, non si sentono capite. Io adesso faccio la personal trainer e cerco di seguire ragazze che hanno fatto il mio stesso percorso. Si fidano perché hanno visto come è andata a me e sentono che le comprendo davvero".

Che consiglio vuole dare?

"Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo. Io ho incontrato persone con storie diverse, alcune di loro si sentivano brutte, altre si volevano autopunire come era capitato a me fino a quando ho capito che non avevo colpe".

Perché il body building, e non un altro sport?

"Perché possiamo controllare la nostra salute, cambiare la nostra forma fisica. Dio mi ha mandato questa scoliosi, ma io posso migliorare".