Martedì 23 Aprile 2024

Erdogan dalla tripletta agli stadi Trabelsi, il kamikaze di Bin Laden

L’ultima notizia riguarda il Qatar interessato al Manchester United, affare che potrebbe anche risolversi in pochi giorni. Ma lo sapeva che il presidente della Turchia Erdogan era un ottimo attaccante, ma non ha esitato a far processare la bandiera della sua nazionale Hakan Sukur perché amico di un oppositore? E che Obama Bin Laden tifava per l’Arsenal e adottò l’ex calciatore tunisino Trabelsi, diventato un terrorista? Sono alcune delle curiosità contenute nel libro ’Il centravanti e la Mecca’.

Bomber di stato. Recep Tayyip Erdogan oggi è il presidente della Turchia, dopo esserne stato premier e prima ancora sindaco di Istanbul. Ha una passione per il calcio, quando giocava nella Iett, squadra del trasporto pubblico di Istanbul, era soprannominato Imam Beckenbauer. Pochi anni fa nella partita che inaugurava la nuova vita del Basaksehir, ’il club del presidente’, realizzò anche una tripletta nel giro di un quarto d’ora, ma non è dato sapere quanto i difensori siano stati morbidi...

Di sicuro lui ha sfruttato il calcio come strumento politico, appoggiando la nascita di un club alternativo ai ’Big Three’ di Istanbul, Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas. Ha destinato miliardi alla costruzione di nuovi stadi e ha provato, senza riuscirci, a portare gli Europei in Turchia.

Ha associato alla sua immagine quella dei calciatori Gundogan e Ozil, del quale ha officiato il matrimonio. Emre Can invece si è ’smarcato’ dalla strumentalizzazione politico-fotografica. Erdogan non ha esitato a far processare Hakan Sukur, ex bandiera della nazionale visto in Italia con Torino, Inter e Parma, per insulti al presidente: Sukur era amico dell’imam Gulen, oppositore di Erdogan. Oggi Sukur ha perso quasi tutto: vendeva caffé in California, ora fa il tassista per Uber a Washington.

L’attaccante di Bin Laden. Il tunisino Nizar ben Abdelaziz Trabelsi, attaccante con passaggi anche in Bundesliga col Fortuna Dusseldorf, poi in B nel Wuppertal, si radicalizzò anche a causa delle delusioni sportive fino a diventare un terrorista per Al Qaeda, dopo aver frequentato a Londra un imam vicino a Bin Laden. Passò sei mesi alla Mecca in una scuola coranica, portò la famiglia dalla Germania a Jalalabad ed entrò in contatto diretto con Osama Bin Laden, tifoso dell’Arsenal e a quanto pare affascinato dai trascorsi sportivi di Trabelsi. Secondo il calciatore, Osama lo "trattava come un figlio", comunque gli affidò la sua prima missione: distruggere le statue di Buddha nella valle di Bamyan. Pochi mesi dopo, il 13 settembre 2001, Trabelsi fu preso e arrestato come componente di un commando suicida in Belgio contro la base aerea di Kleine-Brogel, in Belgio, dove erano custodite testate nucleari. Sta scontando l’ergastolo nel carcere americano di Rappahannock.

d. r.