Venerdì 19 Aprile 2024

Emozioni belle degli anni d’oro

Giuseppe Tassi

Una serata da campione del mondo. Angel Di Maria, detto il Fideo, spinge avanti la Juve europea con tre gol e una collana di prodezze. Tra una parabola alla Corso e un dribbling ubriacante alla Mazzola, il Fideo resuscita a Nantes ricordi di vecchie sfide e di campioni indimenticabili.

Geniale, intuitivo, quasi visionario nelle giocate, l’argentino regala finalmente alla Juve tutto il suo talento. Nell’azione che provoca il rigore, poi trasformato, il Fideo inventa in un metro un dribbling e un colpo di tacco che fruttano il tiro dagli undici metri e l’espulsione di Pallois per fallo di mano.

Con due gol in cassa dopo diciannove minuti e il vantaggio numerico, la Juve diventa inafferrabile. E Allegri deve solo raccomandare ai suoi ferocia e concentrazione per il tempo che resta.

Con la speranza che il jolly argentino mantenga la straordinaria condizione di forma di ieri fino al termine di questa tormentata stagione.

Lo “spaghettino” (questo il significato del soprannome Fideo) ha avi genovesi e un fisico anomalo per il calcio di oggi. Ma il talento è da campione del mondo e il sinistro un castigo di Dio. Vederlo in campo resuscita emozioni antiche e storie di un calcio che sembrava dimenticato. Ecco perché il Fideo fa bene alla Juve ma anche a chi ama il pallone.