Giovedì 18 Aprile 2024

Egan, tutto pronto per la festa rosa E Ineos sogna doppio con Ganna

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Sorride dietro la mascherina rosa Egan Bernal, avvicinandosi a una giornata che assomiglia fin dalla vigilia ad un tripudio Ineos: il colombiano in cima al podio del Giro, il suo compagno Pippo Ganna su quello dei vincitori di giornata. Si chiude con la crono, 30 chilometri piatti da Senago a Milano, l’ideale per fare alte velocità: un invito a nozze per l’iridato di specialità. Non è un caso che ieri lo squadrone britannico abbia lasciato libero il missile di Verbania di fare la sua strada al ritmo preferito per non accumulare altre tossine: dopo un Giro a fare da locomotiva per i compagni, è giusto che oggi torni Frecciarossa per se stesso.

Non solo Ganna a Milano, dove l’Italia potrebbe chiudere col botto: sarebbe la settima vittoria azzurra in 21 tappe, una ogni tre, impensabile alla vigilia. A prendere la scena sarà ovviamente anche Bernal, che due anni dopo il Tour si porta a casa il Giro: a 24 anni la dice lunga su quale sia la sua dimensione di campione. Sarà anche il primo giorno in cui il colombiano si lascerà un po’ andare con le parole, perché nemmeno in cima all’ultima montagna si sente la vittoria in tasca: "Fino all’ultimo non si può dire: fiducioso sì, sicuro ancora no".

Sicuro lo sarà oggi a Milano, dopo aver retto l’urto finale in salita col solito modulo tattico: i compagni, in particolare Castroviejo e il gigantesco Martinez, a proteggerlo e a intossicare i muscoli degli avversari col ritmo, lui a completare l’opera. "Ringrazio la squadra per l’enorme lavoro. Quando Caruso è andato via mi sono sentito in pericolo: stavo bene, ma davanti c’era il secondo in classifica e qualche dubbio mi è venuto. Poi abbiamo finito come volevamo, non pensavo di arrivare alla crono con due minuti di margine". Di poter vincere questo Giro, tutti i giorni.

a. cos.