Mercoledì 24 Aprile 2024

E’ sempre un’Inter sotto il segno del Toro

Lautaro trascina i suoi e con Mkhitaryan batte il Lecce: Inzaghi torna secondo e ritrova fiducia e serenità dopo il ko di Bologna

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Giulio Mola

MILANO

Dopo una settimana di legittime e rumorose critiche, di feroci bla bla bla “social” e di inquietanti interrogativi sul futuro, la risposta poteva e doveva darla sul campo: e l’Inter ha detto “presente”. C’era un risultato (quello di Bologna) da cancellare e la fiducia (dentro e fuori lo spogliatoio) da ritrovare, il 2-0 al Lecce restituisce serenità e ottimismo. Vero, battere i salentini senza soffrire non dovrebbe essere una gran notizia, eppure per una squadra afflitta da sindrome delle medio-piccole lo è. E allora complimenti ai nerazzurri che hanno domato i giallorossi senza nulla rischiare: un gol per tempo e una gestione attenta della partita, così sono arrivati tre punti fondamentali per mettersi alla spalle la sconfitta del Dall’Ara, ripartire e riprendersi il secondo posto solitario, scavalcando la Lazio e tenendo a distanza il Milan. Il Napoli resta lontanissimo, a +15, vero, ma per Inzaghi, reduce da una settimana complicata, si tratta di una bella risposta avuta dal gruppo che vince con merito contro un’avversaria capace di conquistare, prima di ieri, 12 punti nei 9 incroci con le big.

Successo mai in discussione, con l’Inter capace di narcotizzare gli avversari nel primo tempo e brava a dare il colpo di grazia nella ripresa. Senza Skriniar e Dimarco (e con Brozovic e Lukaku inizialmente in panchina) confortanti sono le prove di Mkhitaryan e Gosens, ma anche del blocco difensivo. Oltre a Lautaro, vera e propria macchina da gol: 17 reti stagionali (più 7 assist), e l’argentino è sempre andato in gol nelle ultime tre gare a San Siro. “Seguimos sumando” (“Continuiamo ad aggiungere”), il suo commento social a fine match.. L’idea che a fine stagione possa finire sul mercato non fa dormire gli interisti (anche ieri San Siro sold out, oltre 75mila i presenti). Il passaparola è già arrivato alla dirigenza: il Toro bisogna tenerselo stretto.

Anche perché uno come lui nello spogliatoio si fa sentire. Il durissimo mea culpa post-Bologna (“giocando così non si va da nessuna parte”) è servito a spronare i compagni, vista la reazione sul campo. Di fronte al Lecce mai in partita, con Strefezza impalpabile e Ceesay lontano parente di quello capace di incenerire Musso a Bergamo, Inter invece spietata nelle ripartenze con Mkhitaryan che ha avuto il merito dopo una bellissima azione corale (Gosens-Martinez-Gosens-Barella) di stappare il match (29’). Bravo l’armeno, bravissimo l’esterno tedesco che con le sue progressioni sembra essere tornato ai tempi della Dea. "Vittoria strameritata. Io sto bene, ho la gamba che voglio avere. Confronti tra di noi? Dopo Bologna ci siamo detti ‘tutti zitti e pedalare". La rincorsa è appena cominciata.