Mercoledì 24 Aprile 2024

E San Siro troverà domani tutta un’altra Juve

Dopo il 2-0 del 17 gennaio Pirlo ha sistemato il centrocampo e vinto quattro volte: così la Signora è tornata in gioco su tutti i fronti

di Paolo Grilli

Non fosse per il fatto che praticamente tutte, lassù, viaggiano ad altissima velocità (e per un’Atalanta che frena c’è una Lazio che rientra prepotentemente in corsa), Pirlo potrebbe fronteggiare col sorriso il tour de force che si presenta davanti alla sua Juve.

A Marassi, sabato, la Signora ha ottenuto molte più certezze di quante non ne possa suggerire il punteggio finale, con il 2-0 firmato Ramsey maturato poi nel recupero. La prestazione di Genova con la Samp ha innanzitutto spazzato via definitivamente le scorie emotive accumulate con la serata da incubo di San Siro contro l’Inter, appena 15 giorni fa. I bianconeri sono apparsi non solo a punto fisicamente – contro Conte invece era stata netta la sensazione generale di affanno e di scarso nerbo – ma è il gioco ad aver fluito nei dovuti modi un po’ in tutti i reparti.

La Samp ha provato invano a chiudere ogni pertugio addossando una linea sull’altra, ma ugualmente la Juve è riuscita ad arrivare al tiro con discreta facilità. Basti pensare alle tre occasioni fallite da Ronaldo (sì, proprio lui, a secco in campionato da tre gare) in una serata insolita che ha visto CR7 improvvisarsi suggeritore in occasione di entrambe le reti.

Quella di Ramsey è stata la decima della Signora nelle quattro gare giocate dopo la debacle di Milano, tutte vinte: prima di quella di Genova sono infatti arrivati i successi contro il Napoli in Supercoppa, con il Bologna in campionato e contro la Spal in Coppa Italia. Un filotto che poi ha visto la Signora tenere inviolata la propria porta.

"Un ottimo gennaio", ha sentenziato capitan Bonucci sui social, e l’ha fatto a ragion veduta. Nel mese passato, infatti, i bianconeri hanno raccolto otto vittorie in nove partite, e il ko di San Siro nella partitissima ha statisticamente solo sporcato un ottimo score.

Pirlo sta via via definendo il suo undici ideale dopo gli esperimenti (troppi) cui si è dedicato a inizio stagione. Se in difesa l’unico ballottaggio possibile sembra quello fra Alex Sandro e Danilo, con Chiellini chiamato poi a fare la riserva di lusso di De Ligt, a centrocampo ben difficilmente il tecnico si priverà di uno fra Chiesa, Bentancur, Arthur e McKennie, con il primo e l’ultimo dei quattro capaci anche di scambiarsi la fascia di competenza. E’ il quartetto che ha saputo offrire non solo più solidità sin qui, ma anche più verve. In avanti, poi, addio tridente: la soluzione regina vede Ronaldo e Morata affiancati, ma poi sono pronti a subentrare Kulusevski e Dybala (non lontano dal rientro).

Ora però inizia una serie di fuoco e il primo esame è già da urlo contro l’Inter, domani nella semifinale di andata di Coppa Italia a San Siro. Poi ci sarà la Roma sabato pomeriggio allo Stadium, ancora a Torino i nerazzurri martedì 9 per il ritorno, quindi il Napoli al ‘Maradona’ sabato 13 e verrò poi subito il momento dell’andata degli ottavi di Champions, mercoledì 17 a Porto. In sedici giorni, quindi, la Juve si giocherà mezza stagione o poco più, considerando i tre fronti della sua battaglia.

Il ‘maestro’ bianconero non potrà non applicare un minimo turnover, ma le prove sono finite. Possibile che Pirlo torni a riaffidarsi a Buffon a Milano, ma per iniziare nel migliore dei modi questa serie da brivido c’è bisogno del miglior Ronaldo. L’occasione per dimostrarsi nuovamente il re arriva subito.

Oggi alle 20 si chiude il mercato, e per un Khedira che se ne va (oggi la firma con l’Hertha Berlino dopo non aver collezionato neanche una presenza con Pirlo), è difficile che la Juve faccia un colpo. Ma Paratici proverà un ultimo affondo per Scamacca.