Mercoledì 24 Aprile 2024

E ora il sogno olimpico: "Un anno per volta..."

Volley, Galassi racconta la notte passata senza dormire: "Ancora non ci rendiamo conto di quello che abbiamo fatto, ma ci credevamo"

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Gianluca Galassi, miglior centrale del mondiale. A che ora avete finito di festeggiare?

"Mai, abbiamo tirato dritto per tutta la notte. Abbiamo finito tardi, l’aereo partiva presto, non c’è voluto molto. Anche perché queste sono emozioni che faremo fatica a dimenticare".

Dica la verità, nemmeno voi ve lo aspettavate.

"In realtà nemmeno adesso ci rendiamo ancora conto di quello che abbiamo combinato. Venivamo da una Nations League giocata bene, ma non nelle semifinali e nella finalina. Lì però abbiamo anche capito che cosa ci mancava per recuperare sulle squadre di primissima fascia, abbiamo lavorato per colmare il gap e s’è visto".

Il momento di svolta?

"Paradossalmente abbiamo iniziato a capire di potercela fare quando la Polonia ha vinto il primo set. Abbiamo visto che sarebbe bastato essere un po’ più cinici, con tranquillità".

Ecco, la vostra tranquillità è la cosa che colpisce di più.

"Perché siamo convinti, abbiamo fiducia nel nostro gioco, nel gruppo e nello staff. Sappiamo che se giochiamo la nostra pallavolo poi i risultati arrivano, ora c’è anche più consapevolezza".

E’ stato strano vedere così calmo anche il vostro allenatore.

"Io non so come fosse Fefè prima, l’ho visto solo quando allenava a Civitanova. So che anche lui era pienamente consapevole della forza del gruppo".

Aveva fatto un voto?

"Con Bottolo, una scommessa su un paio di scarpe della Nike particolarmente costose che ci saremmo regalati se avessimo vinto, adesso ci tocca..."

Eravate in tre per due maglie, al centro. Ma non ha pesato.

"Perché sappiamo quello che possiamo dare in maniera diversa e se sei unito tutto viene da sé. Conosco Russo da tanto tempo, ho imparato a conoscere Anzani. Siamo molto affiatati, c’è una competizione sana".

De Giorgi che cosa vi ha detto?

"Che siamo stati veramente bravi a crederci dall’inizio".

Pesa il paragone con la generazione dei Fenomeni?

"Per noi sono solo uno stimolo che ci sprona, una generazione incredibile che ha vinto tutto, un esempio a cui ambiamo. Ma noi siamo diversi".

I Fenomeni hanno vinto ’quasi’ tutto. Tranne le Olimpiadi.

"C’è un’altra estate in mezzo, una cosa alla volta. Certo i cicli della nazionale sono tarati sull’obiettivo olimpico, ma ci penseremo quando sarà il momento".

Ora riposerà?

"E’ dal 17 maggio che sono in giro, cercherò di stare qualche giorno in montagna con la mia ragazza e il nostro cane, un bovaro del bernese. La mia ragazza domenica non c’era perché avevano fissato il battesimo della nipotina. Quando hanno visto che le date si sovrapponevano, hanno detto: se non ci sarai, sarà per un buon motivo".

Doriano Rabotti