Martedì 23 Aprile 2024

E l’Europa resta stregata per la Juventus

Vlahovic segna, poi il pari e le traverse di Chiesa e Di Maria. Clamoroso il rigore negato al 96’ col Var. Allegri nervoso: "Parlate di niente"

Se questa è la strada che può tenere la Juve in Champions anche nella prossima stagione, è troppo presto per saperlo. Nel caso, sarebbe in salita. Anche perché ieri ai bianconeri non è stato dato un rigore a tempo scaduto per un mani su colpo di testa di Bremer in area al 96’, trasformato dall’arbitro in un fallo in attacco inestistente. E anche questo è un segno (brutto).

La vittoria peraltro sarebbe stata un premio troppo grosso. Oggi non si può certo dire che la squadra di Allegri rubi l’occhio per la qualità del gioco, anche se su questo tema nel dopogara il tecnico livornese ha mostrato ancora una volta nervi scoperti, rispondendo alla domanda di un giornalista Sky: "Parlate di niente, le mie squadre hanno sempre fatto almeno settanta gol".

Non è questa la fase storica, della stagione e della vita del club, in cui i bianconeri possono permettersi il lusso di essere schizzinosi: la via della redenzione passa solo dal sentiero dei punti e allora il pareggio di ieri sera nell’andata dei sedicesimi di Europa League è anche più preoccupante. Perché al di là delle sue reazioni, se c’era un segno preciso della gestione di Allegri era la capacità di essere cinici e capitalizzare quel che si costruisce, e invece i bianconeri ci hanno messo l’impegno, sperando che bastino i guizzi di Di Maria o di Chiesa. Non bastano.

Il Nantes è squadra fisica e onesta, un’Udinese di Francia, brava a sfruttare gli spazi che la Juve lascia in modo inspiegabile una volta passata in vantaggio grazie a una pennellata del Fideo che Chiesa di testa appoggia a Vlahovic solo nell’area piccola. Ecco, questi tre nomi da soli dovrebbero bastare per legittimare una presunta superiorità tecnica dei bianconeri sui francesi, e invece la Juve non la chiude, i transalpini riprendono coraggio e colpiscono in contropiede. Tra una settimana la Signora dovrà vincere nella Loira. Non è impossibile, a patto di giocare come una squadra che voglia davvero tornare in Champions dalla porta secondaria. E di non subire torti arbitrali.

Doriano Rabotti