E gli davano del perdente

Milan: l'abbraccio tra Stefano Pioli e Paolo Maldini (Ansa)

Milan: l'abbraccio tra Stefano Pioli e Paolo Maldini (Ansa)

Lo scudetto del Milan è tutto in un abbraccio. Quello che Stefano Pioli riserva ai suoi uomini dopo l’ultima cavalcata vincente con il Sassuolo. È l’abbraccio intenso di un padre, di un fratello maggiore, di un uomo di campo che a 56 anni raccoglie il frutto più prezioso della sua carriera. Gli avevano affibbiato l’etichetta di bravo ma perdente, di raffinato maestro di calcio incapace di trasmettere l’istinto del killer di successi. Ma lui ha continuato sulla sua strada fatta di impegno, dedizione, lavoro e calcio di qualità. È stato davvero padre e maestro per i suoi giocatori e li ha condotti, passo passo, verso lo scudetto dell’onestà e del riscatto.

Un titolo che mancava al Milan da undici anni, un trionfo che è la consacrazione di un allenatore che fa bene a questo calcio malato di divismo e di protagonismo. Con la sua forza serena ha superato I dossi di una stagione complicata e gli infortuni di Kjaer e Ibra. Ha rimesso in sesto la difesa, ha trasformato Leao e Theo Hernandez in frecce avvelenate e Giroud nell’uomo del destino. Si è avvalso dell’anima grande e della competenza di un cuore rossonero come Maldini, l’uomo che lo ha riconfermato un anno fa quando molti volevano Rangnick. Ora Paolo può abbracciare Pioli come un fratello che gli ha regalato la gioia più grande.

In attesa del prossimo eterno derby con l’Inter di Inzaghi, in una Milano che ritorna all’improvviso l’ombelico del calcio.