E con Musetti è sempre più grande Italia

Il trionfo di Amburgo conferma: Lorenzo ha tecnica e talento super, con Sinner e Berrettini abbiamo il futuro in cassaforte

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Paolo Franci

Il più giovane italiano a vincere un Major juniores, gli AusOpen nel gennaio 2019. Il primo a riuscirci a 16 anni. Girano le foto sul web di Lorenzo Musetti con la Coppona in mano, il capello corto, il fisichetto esile da ragazzino e gli occhi di chi sta tra il "mamma mia che ho fatto!" e il "mamma, questo è solo l’inizio". Quattro mesi prima il predestinato del tennis italiano arrivava in finale agli Us Open juniores. Non succedeva dai tempi di Andrea Gaudenzi, azzurro che farà la sua bella carriera fino a raggiungere il 18° posto del ranking dopo aver vinto Roland Garros e Flushing Meadows juniores. Piano però, perchè di voli paradisiaci e atterraggi bruschi ne abbiamo visti, noi italiani. Diego Nargiso ad esempio. Era un predestinato. Nel 1987, vince il titolo juniores contro l’australiano Jason Stoltenberg battuto per 7-6 6-4. Ma Diego - un grande in Coppa Davis - non andrà oltre una onorevole 67ª posizione nel ranking . Per non parlare di Gianluca Quinzi che a Wimbledon vince nel 2013, fa gridare all’arrivo del nuovo messia DP (dopo Panatta) che mai arriverà. Questo per dire che, a un certo punto, più d’uno deve aver pensato che quella foto con la Coppa in mano di Lorenzo in Australia, sarebbe stata lo spot del poteva essere e non è stato.

E invece no. E invece Musetti è riemerso dalle nebbie. Talento indescrivibile, il ’piccolo Federer’ - accostato a King Roger per eleganza e qualità dei colpi e il rovescio a una mano stilisticamente perfetto - ha sofferto l’abisso della mente. Diceva Musetti alla fine dello scorso agosto dopo l’ennesimo ko: "È un periodo brutto in tutti i sensi, peggio di così non può andare. Non riesco a trovare delle certezze dentro e e fuori dal campo e questo me lo porto sia in allenamento che in partita". Crisi esistenziale, testa che non va, dubbi sulla carriera, addirittura, dopo aver incassato 10 sconfitte nel 2021 e sole 5 vittorie. Ma diamine, a 19 anni può succedere di sentirsi smarriti no?

Se il tennis c’era, il fisico anche, mancava la tenuta mentale. La capacità di restare nel match anche quando il match ti stia sbattendo fuori. E, dopo aver trascinato l’Italia in Davis, la conferma definitiva che un terzo azzurro top potrebbe aggiungersi al duo Sinner-Berrettini è arrivata ad Amburgo, dove Lorenzo ha domato e a tratti dominato il Velociraptor spagnolo Carlos Alcaraz che tutti vogliono prossimo numero uno al mondo e intanto - sano patriottismo - le ha prese da Sinner e Musetti. Lorenzo ha avuto gambe forti, braccio di seta e testa d’acciaio. Non si vince un match contro Alcaraz dopo aver buttato cinque match point, tre dei quali di fila. E allora, a proposito di titoli juniores, sarà il caso di pensare a Corrado Barazzutti che da ragazzino vince il Roland Garros e l’Orange Bowl. Sarà, Barazzutti, numero 7 del mondo. E chissà che anche Lorenzo presto, molto presto, non faccia come lui.