Giovedì 25 Aprile 2024

"Dybala? Siamo a posto". Ma l’Inter c’è

L’ad chiude solo apparentemente la porta: "In quel reparto siamo al completo. Lui era un’opportunità, e ha sempre il mio rispetto"

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di Giulio Mola

"Non dobbiamo abusare della parola ‘sostenibilità: è vero, abbiamo un obiettivo economico da raggiungere, ma cinque giorni dopo l’inizio del calciomercato posso dire che l’Inter è una squadra già competitiva".

Carico e determinato Beppe Marotta: tocca a lui alzare il sipario sulla nuova stagione dei nerazzurri e lo fa con l’orgoglio e la convinzione di chi sa di aver già fatto un mezzo miracolo, con l’aiuto dei collaboratori Ausilio e Baccin. Cinque i volti nuovi, dal portiere Onana ai giovani Bellanova ed Asllani, e poi ancora Mkhytarian e l’incredibile ritorno di Lukaku che spingono l’amministratore delegato dei vicecampioni d’Italia a sbilanciarsi davanti ai cronisti e allo stesso Simone Inzaghi fresco di rinnovo ("era fisiologico, l’allenatore ha dimostrato con i fatti di essere all’altezza di una squadra come l’Inter, ha le caratteristiche per stare con noi a lungo").

"La nostra bacheca si è arricchita di due trofei importanti, c’è un po’ di amarezza per il secondo posto in campionato. Ma è la dimostrazione che la differenza tra chi vince e chi non vince è minima, è di monito per il futuro. L’asticella deve essere alta, non bisogna avere paura di perdere, ma avere il coraggio di vincere: l’obiettivo è vincere ancora".

I presupposti ci sono, anche se il mercato può riservare sorprese. Qualcuno partirà (dei due difensori titolari però solo uno fra Skriniar e De Vrij andrà via), qualcun altro arriverà. Marotta non fa troppi giri di parole e va subito al nome più chiacchierato, quello di Paulo Dybala. "Fa parte di quella serie di giocatori svincolati che rappresenta, rappresantava, un’opportunità, ma noi siamo a posto in quel settore. Rimane il rispetto per il giocatore a cui mi lega un particolare affetto". Detta così vien subito da pensare: “Vuoi vedere che l’argentino è stato scaricato anche dall’Inter?”. Può essere. Ma quello di Marotta sembra più un avviso ai “naviganti”.

Nel senso che prima bisogna vendere (va sfoltito il reparto avanzato) e poi, fra qualche settimana, se Dybala sarà ancora libero (Milan, Roma, Napoli e Monza non affondano convinti) e soprattutto se il suo manager avrà abbassato le pretese, se ne potrà riparlare.

Quali scenari allora? Detto che è stato chiarito che i 60-70 milioni di “plus” chiesti da Zhang (ieri assente) vanno realizzati entro il 30 giugno 2023 e non a fine agosto 2022, c’è Skriniar che ha le valigie pronte con il Psg che potrebbe presto alzare l’offerta da 60 a poco meno di 70 milioni. C’è poi Pinamonti richiesto da tre squadre (ma l’Inter in caso di cessione vuole inserire un diritto di “recompra”), c’è Sanchez che rifiuta offerte dalla Turchia e campionati minori perché vuole Spagna o Inghilterra e c’è Dzeko che pare sia entrato nel mirino del Monza. Al momento la priorità di Marotta e Ausilio è sostituire Ranocchia (e forse Skriniar): fino a qualche giorno fa Bremer era l’obiettivo numero uno, oggi Milenkovic è più facilmente raggiungibile. E a Inzaghi non dispiacerebbe riabbracciare Acerbi. Dybala è in coda, eventuale “prima scelta” per l’attacco. Ma se non dovesse arrivare nessuno si strapperà i capelli.