Dybala-Mou mettono all’angolo Inzaghi

Paulo mancato acquisto avvia la rimonta: la Roma passa a S. Siro. Marotta rinnova la fiducia al tecnico, ma un altro ko può essere fatale

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di Giulio Mola

Quella mano sul volto sconsolato di Zhang al gol di Smalling, lo sguardo pietrificato di Inzaghi dopo i cinque cambi, i calciatori a testa bassa sotto la curva che comunque canta e incoraggia la squadra al triplice fischio dell’incerto Massa: una sorta di “dejà vu” nel giorno più nero dell’ultimo biennio. Nella partita-verità l’Inter crolla ancora, lasciando i tre punti alla spietata e un tantino fortunata Roma che torna a conquistare San Siro (altro “sold out”, 75mila i tifosi presenti compresi i 4mila ospiti) a cinque anni di distanza e riprende a viaggiare spedita (è a 4 punti dalla vetta). Inzaghi e i suoi si mordono le mani ben sapendo di non aver giocato la peggior gara della stagione: ma anche ieri, così come nel derby e a Udine, i nerazzurri sono stati incapaci di gestire il (meritato) vantaggio iniziale firmato da Dimarco, facendosi rimontare (gran sinistro al volo del sogno estivo del falso nueve Dybala favorito da un’amnesia collettiva dei padroni di casa) e finendo per perdere (1-2 firmato dal gigante Smalling al 30’ della ripresa) . Quarta sconfitta su otto partite per Martinez e soci (eguagliato il record negativo del 2011-2012), il primo posto che si allontana (il Napoli è a +8) e la parola “crisi” che resta sempre d’attualità per la truppa di Inzaghi, mentre il successo rilancia le ambizioni della squadra di di José Mourinho, in tribuna per squalifica in quella che è la sua prima vittoria contro l’Inter in carriera.

Eppure, per larghi tratti del primo tempo e della partita in generale, l’Inter ha mostrato un lato tutto sommato positivo e dopo il gol annullato a Dzeko per fuorigioco, i nerazzurri sono passati in vantaggio (30’) con un destro di Dimarco, innescato da Barella. Sbloccato il risultato, si risvegliava la Roma grazie ad un errore dello stesso Barella: cross di Spinazzola per Dybala e vincente mancino volante con Handanovic non esente da colpe. Nella ripresa i nerazzurri hanno ripreso in mano l’iniziativa, sfiorando il nuovo vantaggio con Calhanoglu (traversa su punizione) e Asllani (destro a giro di poco a lato), positivo nel suo debutto da sostituto di Brozovic. Ma nel finale la zuccata di Smalling, lasciato solo da Skriniar, ha premiato il cinismo della Roma, sempre abilissima a sfruttare le palle inattive. Insomma, sembra girare tutto storto per Inzaghi, difficile nascondere la delusione: "Le sconfitte non portano mai serenità ma questa è assolutamente immeritata. È stata la nostra miglior partita stagionale e usciamo con un risultato che brucia e fa male. Io però ho rivisto la mia Inter, quella che ci ha permesso di vincere due trofei. Con il lavoro dobbiamo uscire da questo momento. Se sono a rischio? Noi allenatori lo siamo sempre a ogni partita, ogni settimana". Martedì arriva il Barcellona per l’esame più difficile (forse ci sarà Lukaku). Anche se a fine partita Marotta ha rinnovato la fiducia al tecnico si vocifera che in caso di un altro ko si possa arrivare alla svolta in panchina.