Mercoledì 24 Aprile 2024

Dybala, gol e carattere: CR7 fammi spazio

Decisivo e leader, l’argentino trascina la Juve e "oscura" Ronaldo. Ed è in arrivo un super rinnovo che sa tanto di investitura.

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Nella collezione di capolavori balistici di Genoa-Juventus, c’è un’azione apparentemente insignificante, dissolta nella memoria, che invece ha molto da raccontare. Siamo all’alba della sfida di Marassi, quando su una ripartenza Bernardeschi serve Dybala, Ronaldo segue e si butta dentro l’area perché tanto "vuoi che adesso non me la passerà?". E invece no: Dybala lo ignora e calcia in porta.

Ecco, quella più che una semplice scelta, è una vera e propria presa di posizione, l’espressione di una metamorfosi iniziata da tempo e ora completata.

Un anno fa, Paulo quel pallone l’avrebbe passato a qualunque costo, smanioso di entrare nelle grazie di Cristiano. Un anno dopo, il ragazzo ha solo una grande fretta di uscire dall’ombra dell’ex Real. Dybala ha smesso di sentirsi il Robin della situazione, al servizio del Batman portoghese. Vuole vestire i panni del protagonista assoluto: non gli bastano più le briciole di Sua Maestrà CR7, vuole dividere la tavola.

L’ha capito bene anche la società che a breve si dovrà sedere a un altro tavolo con il numero dieci per discutere il prolungamento del contratto in scadenza giugno 2022. Al momento, Paulo guadagna 7,5 milioni, un quarto dello stipendio fuori concorso dell’Altro. Ne chiede 15, richiesta a cui la Juve dovrà necessariamente avvicinarsi molto per soddisfare un ragazzo che un’estate fa era una specie di moneta di scambio (la trattativa Lukaku saltò anche per il "no" dell’argentino allo United) e oggi è una specie rarissima, quindi da proteggere.

Un numero dieci come nel nostro campionato non si vedeva forse dai tempi di Totti. Un numero dieci con lode, perché non è eretico affermare che in questo momento Dybala sia il miglior calciatore della Serie A, anche oltre il marziano Ronaldo. Addirittura? Sì, perché Paulo adesso è largamente il più decisivo. Ha risolto lui, col suo magico sinistro, le ultime 4 partite, tutte delicatissime e cruciali per tenere lontane le dirette aspiranti al trono.

E’ proprio qui la metamorfosi. Del vecchio Dybala c’è il talento, quello mai in discussione. Ma il nuovo Dybala, temprato anche dalla brutta esperienza del Covid, ha una convinzione e una fame inedite. La sua luce non conosce interruzioni. Merito, un pochino, anche di Sarri rinsavito dopo aver troppo spesso peccato di presunzione nel pensare di poter fare a meno della Joya. Si è pentito giusto in tempo per non perdere il sorriso.