Mercoledì 24 Aprile 2024

Dybala fa gol e non esulta: segnale alla Juve

Rinnovo sempre più in salita: Paulo segna con l’Udinese, poi lancia uno sguardo di sfida alla tribuna. Verso Arrivabene? McKennie fa 2-0

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di Paolo Franci

Il calcio sa raccontare storie magnifiche. Talmente belle da sembrare scontate fino alla sensazione di deja vu. Quanto sarebbe stato in perfetta sintonia un gol di Paulo con tutto quanto accaduto - e detto, soprattutto dall’ad bianconero Arrivabene sul rinnovo - negli ultimi giorni? E allora eccolo lì, tra eleganza e spietatezza alla Francis Ford Coppola, il colpo secco di Paulo impreziosito dalla fascia da capitano che disegna una differenza. Un tocco vellutato ma all’arrabbiata. Un tocco che sblocca la partita e vedrai che adesso Dybala esulta. E invece no, sbagliato. Paulo getta la maschera, la Dybala Mask. Nessuna esultanza, i pugni serrati verso il basso, il sopracciglio alzato e gli occhi che cercano Arrivabene in tribuna, lassù. Lo sguardo è prolungato, di sfida, provocatorio anche se garbato. Così gelido che neanche il pampero, vento dell’Antardite che sferza l’Argentina da sud-ovest.

Paulo in quegli attimi deve averle ripassate tutte, le frasette simpatiche di Arrivabene. Tipo quella del prepartita dell’Olimpico: "Il rinnovo? Deve meritarselo". E poi: "Dybala? Le parole che ho dedicato a lui valgono per qualsiasi giocatore della Juve. Voglio vedere carattere e grinta. Porta il numero 10 e deve rendersi conto del peso che ha".

Quel "qualsiasi giocatore" fa un po’ strano no? In una Juve così mediocre, con l’undicesimo attacco del campionato e, tolto Dybala, senza più fuoriclasse, sa quanto meno di avventato. Anche perchè poi siamo al settimo gol in campionato (il 10° in 17 gare all’Udinese) e una leadership in squadra che, ieri, s’è stagliata netta sulla media non eccelsa dei suoi compagni. Resterà? Andrà all’Inter o altrove? Il segnale arrivato ieri è stato forte. Con chi ce l’aveva? "Cercavo un amico – ha detto nel dopo-gara, col sorrisetto da presa in giro –. Avevo invitato una persona in trobuna e non la trovavo". E già... C’è da credergli? "Fate voi" dice lui stesso". E poi aggiunge: "Il rinnovo? Sono successe tante cose e non voglio nemmeno parlarne". E’ una storia di soldi, questa, ma per Paulo sta diventando anche una storia di rispetto. Diceva, Sarri, di Gonzalo Higuain: "I calciatori sono tutti uguali ma Gonzalo è un po’ meno uguale degli altri". E saremmo pronti a scommettere quanto Max - auguri: ieri 300 panche con la Juve - la pensi alla stregua del suo predecessore.

Max che sente di nuovo odore di piazza Champions, se l’è giocata con otto cambi rispetto alla Supercoppa, dando fiducia ad Arthur che aveva pagato forte all’Olimpico da subentrato e ieri apparso in evidente crescita, fino al ’la’ nell’azione del gol, impreziosita dal tocco volante di Kean per Paulo. Allegri lo ha tolto per un giallo evitabile e senza di lui la Juve ha sbandato nella ripresa e accusato il ritorno dell’Udinese. Sia chiaro: anche ier non che sia stata questa grande Juve. Però lotta e ci prova esplorando i propri, evidenti limiti. E’ soprattutto là davanti che tutto sembra evaporare nella difficoltà di puntare la porta. Ed a maggior ragione il tema Dybala resta e sarà sempre di grande attualità.