Martedì 23 Aprile 2024

Dybala-Belotti, la Roma oltre il mistero Mou

I giallorossi eliminano il Salisburgo con i gol della Joya e del Gallo. Ma tiene banco sempre l’incertezza sul futuro del tecnico

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di Paolo Franci

C’è Josè. C’è Mourinho. E poi, lo sapete, c’è lo Special One. Il primo ama Roma e la sua gente visceralmente. Perchè Josè è fatto così, lui si immerge nelle cose del suo popolo in un’apnea infinita di passione. Il secondo è quello che, ieri sera, al secondo gol della Roma, bellissimo e griffato Dybala dopo il colpo di sperone del Gallo, è rimasto immobile in panchina col ghigno del coccodrillo che scruta la preda. E poi c’è lui, il terzo, l’eroe di Setubal che le coppe europee le ha alzate tutte. E’ lo Special che fa palpitare i suoi tifosi perchè mai, fin qui, ha detto la parolina magica: "resto".

E non solo. Quando, alla vigilia del match col Salisburgo, la parolina - "Ci sarà anche l’anno prossimo" l’ha detta il Ceo Berardi, Mou gli è entrato sulle caviglie: "È una sua interpretazione, non ho scambiato nessuna parola con lui su questo".

Sul fatto che la Roma e Mou siano un tutt’uno non c’è dubbio. I giocatori danno l’anima, la difesa, tragica negli ultimi anni, adesso è d’acciaio. I big si fanno in quattro per la causa, i giovani vanno con lui a tifare per la squadra Primavera. Bellissimo. Ci sarebbe tutto per una favola che possa durare oltre la scadenza di contratto, il 2024, ma quando uno è Special, la normalità non gli appartiene anche quando si parla di futuro. E allora ecco gli spifferi interisti, quelli della Premier dove ci sarebbe la fila per prenderlo. Vuole una second life alla Ancelotti, Mou: quando la via sembrava lievemente inclinata verso il crepuscolo, ecco che s’impenna il sole del ritorno prepotente.

Josè aveva fissato con i Friedkin la possibilità di lottare per lo scudetto al terzo anno, ma i paletti del fair play finanziario, oltre al fatto che i conti del club sono ancora in convalescenza per eredità pallottiana, non consentono chissà quali guizzi di mercato. Anche se poi quest’anno è stato il parametro zero a fare la differenza nel volo low cost di Tiago Pinto. A proposito: si narra che Mou avrebbe già parlato con i Friedkin e che sarebbe disposto a restare e addirittura prolungare con pieni poteri di mercato e un ds giovane, suo diretto collaboratore. Leggenda o fantasia? Roma giallorossa ribolle, palpita, trema, s’indigna e s’avvelena quando si srotola l’ipotesi che possano mandarlo via se non centra la Champions. Perchè il secondo ’Divino’ della storia della Roma - il primo fu Falcao -, seguendo il vecchio adagio romanista, non si discute, si ama. E basta.