Mercoledì 24 Aprile 2024

Dumfries, uno spettacolo A segno Blind: ha il pacemaker

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OLANDA

3

USA

1

Primo tempo:

OLANDA (3-4-1-2): Noppert 7; Timber 6.5, Van Dijk 7, Aké 6.5 (48’ st De Ligt sv); Dumfries 8, F. De Jong 6.5, De Roon 6 (1’ st Koopmeiners 6), Blind 7.5; Klaassen 6 (1’ st Bergwjin 6); Gakpo 6.5 (48 st Weghorst sv), Depay 7.5 (37’ st Simons sv). Allenatore: Van Gaal 7

STATI UNITI (4-3-3): Turner 6.5; Dest 5 (30 ‘st Yedlin sv), Zimmermann 5, Ream 5, Robinson 5 (47’ st Morris sv); McKennie 5.5 (22’ st Aaronson 6), Adams 6, Musah 5.5; Weah 5 (22’ st Wright 7), Ferreira 5 (1’ st Reyna 5.5), Pulisic 5.5. Allenatore: Berhalter 5

Arbitro: Sampaio (Brasile) 6

Reti: 10’ pt Depay, 46’ pt Blind, 31’ st Wright, 36’ st Dumfries.

Note: ammoniti: Koopmeiners, F. De Jong. Angoli 4-4. Recupero 1’ pt, 6’ st.

di Mattia Todisco

Negli Stati Uniti lo chiamano "One man show". Denzel Dumfries ne ha dato un saggio, proprio al cospetto della nazionale a stelle e strisce, affondata dall’Olanda agli ottavi di finale di Qatar 2022 sotto i colpi dell’esterno nerazzurro. Ha fatto tutto, o quasi, quel che conta nella partita.

Su quattro gol totali, due dalla parte orange hanno la sua firma come uomo assist, uno come realizzatore e c’è la sua figura anche quando tenta di evitare che gli avversari riducano le distanze prima del definitivo tris. Pochi minuti prima aveva ritardato il momento del gol della speranza statunitense salvando la porta nei pressi della linea. Una presenza dominante, qualcosa di già visto in Serie A con l’Inter, finora non così tanto al Mondiale. Dumfries, la cui stazza ne fa un pilastro che si distingue in mezzo ai ventidue per la prestanza, ha fatto intendere di avere anche piede fino se chiamato a farne utilizzo.

I due passaggi chiave che hanno lanciato l’Olanda verso le prime marcature sono risultati precisi al centimetro, astuti per direzione, a pelo d’erba in modo da consentire una battuta più comoda al compagno di squadra. Nel finale, ha deviato lui direttamente in porta il cross di Blind, a cui aveva servito il 2-0 nei primi 45’. Ha contribuito alla favola del calciatore che non si è arreso a un cuore ballerino: come l’ex interista Eriksen, il mancino olandese gioca con un pacemaker, qualcosa che nel campionato italiano non si potrà mai vedere con le norme oggi in vigore. L’exploit di Dumfries ne fa schizzare una valutazione che l’Inter terrà ben presente a giugno, quando per ragioni di bilancio non è escluso che almeno un titolare lasci Milano. Era accaduto al suo predecessore Hakimi, venduto al PSG per riequilibrare i conti.

L’olandese, secondo gli uomini mercato nerazzurri, non vale meno di 40 milioni. Considerato che al PSV ne sono stati sborsati 16,5 comprensivi dei bonus, sarebbe una ricca plusvalenza. Ma anche una perdita, tecnicamente, a cui sarà meglio non rinunciare a cuor leggero e che bisognerà eventualmente rimpiazzare con un profilo di altrettanto valore.