Dovizioso, un podio con vista sul mondiale

Marquez cade: frattura all’omero e operazione domani. Andrea terzo: "Ho fatto tanta fatica a guidare ma non ho voluto rinunciare".

di Marco Galvani

Marquez Ko. Doppietta “facile“ della Yamaha con Fabio Quartararo e Maverick Viñales. E poi Andrea Dovizioso a chiudere un podio pesante per un pilota vice campione del mondo da tre stagioni consecutive, sempre alle spalle di Marc Marquez. Ma la folle domenica sulla pista di Jerez si chiude con un referto che nel prossimo fine settimana di gara terrà fermo ai box il numero 93. L’ottimismo porta a pensare di rivederlo in sella il 9 agosto a Brno. Tutto dipenderà dall’operazione per ridurre la frattura all’omero destro dopo il terribile highside che l’ha scaraventato a terra proprio quando era in lotta per il 2° posto, al culmine di una forsennata rimonta dal 16° posto in cui era sprofondato per un fuoripista alla curva 3 del quarto giro.

Oggi Marc sarà trasferito all’Hospital Universitari Dexeus di Barcellona e domani verrà operato dal dottor Xavier Mir: "I tempi di recupero sono attualmente sconosciuti, bisogna attendere l’operazione ed esami approfonditi che possano escludere una lesione del nervo radiale", chiariscono dalla Honda. Anche se "vi prometto che tornerò al più presto – assicura Marc –. Purtroppo a volte le cose non vanno come previsto, ma la cosa più importante è rialzarsi e andare avanti. Spero che vi sia piaciuta la mia rimonta". Marquez promette pure che "tornerò più forte di prima".

Lo teme pure il Dovi: "Quando deve recuperare diventa ancora più forte". E poi "Quartararo ha dimostrato ampiamente cosa è in grado di fare". Il francese della Yamaha Petronas ha tenuto testa a Marquez e poi si è goduto una gara in solitaria fino alla sua prima vittoria in MotoGp. La prima dopo 7 pole: "Una gioia incredibile, ancora non riesco a realzizare quello che ho fatto – confessa –. È un giorno che ti cambia la vita e voglio dedicarlo ai tifosi e a chi è stato colpito dal Covid". Felice del 2° gradino Maverick Viñales. Anche se mai quanto Dovizioso, 3° davanti al suo futuro compagno di squadra Jack Miller: "È incredibile essere qui", a un mese dall’incidente in motocross con l’operazione alla clavicola. "Tanta fatica a guidare, ma non ci ho voluto rinunciare – l’orgoglio di Andrea –. Questo risultato è arrivato solo col lavoro del team e con la mia determinazione, anche se ancora non basta perché non siamo veloci". Se la passa peggio Valentino Rossi, nemmeno arrivato al traguardo. Rallentato dalle gomme che "non riusciamo a far lavorare bene al posteriore" e fermato da un guasto a 7 giri dall’arrivo: "Si è acceso un allarme rosso sul cruscotto e in questi casi ti devi fermare".

Ma il disastro domenicale è soltanto il risultato di un lungo weekend di sofferenza: "Ho tanti problemi". Eppure le altre Yamaha (compresa quella di Franco Morbidelli, 5°) si sono comportate bene: "Guarderò i loro dati, ma non credo che saranno quelli a salvarmi. Per la prossima settimana dovremo inventarci qualcosa". Anche perché a sentire il managind director Yamaha, Lin Jarvis, ci sono poche scuse: "La M1 può essere competitiva ovunque e lottare per il titolo".

Tra gli altri italiani, Francesco “Pecco“ Bagnaia chiude 7°, mentre l’ufficiale Ducati Danilo Petrucci non riesce a fare meglio del 9°, a quasi 20 secondi dal podio.