Mercoledì 24 Aprile 2024

Doppio sogno: Davis possibile senza le star

Con Berrettini e Sinner out, ci pensano Sonego e Bolelli-Fognini a battere gli Stati Uniti. E’ sempre febbre azzurra, domani la semifinale

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di Paolo Franci

C’è poco da dire. Quando un italiano vede la Coppa Davis scintillare lì, a bordo campo, tutto si ridefinisce, diventa più grande, passionale, intenso. Quella gigantesca insalatiera sulla quale sono scolpiti nomi da leggenda per noi è come il Duomo di Milano, Ponte Vecchio, Il Colosseo, le Due Torri. Giusto per fare qualche esempio.

Ci piace, la Davis, perchè evoca una delle imprese sportive più belle del Paese con i tennisti più belli e più forti della storia del Paese, i Panatta Boys, Corrado, Paolo, Tonino. Ci piace perchè il senso di squadra noi italiani ce l’abbiamo dentro e l’azzurro - qualunque azzurro e ovunque - per ognuno di noi è una scintilla che accende fuochi di passione. E così, nel giorno del Ringraziamento - eh già ieri era il thanksgiving, festa sacra a stelle e strisce - siamo noi a ringraziare, anzi ad abbracciare, quel galantuomo di Mardy Fish, fenomenale nel lasciare a casa il trionfatore delle FInals di doppio, Rajeev Ram, per schierare una coppia ineditoa e, alla fine, decisivo al contrario per le sorti americane.

Sia chiaro, Bolelli e Fognini, magnifiche firme sul punto decisivo, hanno giocato un grande match, spinti da quel ’friccicore’ che solo noi italiani riusciamo a sentire quando lì a bordo campo - lo abbiamo detto prima - c’è quell’insalatiera.

Sul fatto che sarebbe stata una splendida giornata, una giornata che spedisce l’Italia in semifinale in queste bellissime Finals di Malaga - a proposito, Spagna al culmine della sfortuna: perde Alcaraz, perde Nadal e alla fine perde con la Croazia e viene eliminata subito in casa - lo abbiamo visto con Lorenzo, Sonny come lo chiama quel fuoriclasse di Adriano Panatta (straordinario anche con il microfono da commentatore) contro Tiafoe.

L’americano, non un tipetto semplice, si sa, è entrato in campo con la spocchia di chi si sente più forte, nettamente più forte e la puzza sotto al naso, convinto di far tagliatelle di Sonego. E invece si è trovato davanti una specie di velociraptor che lo ha azzannato sin dai primi ’15’, martellando con il dritto incrociato, sfoggiando una condizione fisica stellare e una carica agonistica che l’americano gli ha potuto solo invidiare. Sonego e la squadra a bordo campo, con lo stesso Berrettini ad esplodere ad ogni punto assieme ai suoi compagni, erano un tutt’uno, mentre Tiafoe giocava un tennis pigro e qualche suo compagno preferiva giocare col telefonino invece di incitarlo. Presunzione americana, tanta che in ogni caso sembrava aver rimesso la locomotiva sul binario quando al ’Tie’ Sonny ha prima sprecato due match poi, poi subito un set point. Ma al terzo tentativo, Sonego l’ha chiusa 63, 76 e portato il primo punto all’Italia. Lui, tifoso del Torino, alla fine l’ha detto: "Ho vinto una battaglia da cuore Toro".

A quel punto, tutta la pressione è finita sulle spalle dell’altro Lorenzo, Musetti . Lui però se l’è dovuta vedere con il numero 9 del mondo Taylor Fritz che qualcuno dava molto stanco per la faticosissima semifinale a Torino. Niente di tutto questo. Musetti ha giocato alla pari il primo set ma poi, incassato il 76, 63 ha ammesso con molta onestà: "Nel primo set ho avuto le mie occasioni e non le ho sfruttate - ha detto - Ho provato a essere aggressivo e magari ho avuto troppa fretta, ma lui ha meritato e per ora è più forte di me".

E siamo arrivati sl doppio. Fognini e Bolelli hanno giocato come una coppia vera, girandosi spesso a guardare l’insalatiera a bordo campo, mentre gli americani, pur di livello, hanno accusato più di un problema di affiatamento, incassando il doppio 64. Grande merito, va detto, va ascritto a Filippo Volandri, eccezionale nel costruire un gruppo che, senza Sinner e Berrettini, si è preso la semifinale (domani alle 13) contro la vincente di Germania-Canada finita la scorsa notte. Straordinari ragazzi!