Doppio Correa: Inter, la vittoria più amara

Il 3-0 dei nerazzurri contro la Samp non basta. Inzaghi pensa già al futuro: "Sorprese? Non lo so, speriamo di rinforzarci"

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di Mattia Todisco

Il finale di stagione al Meazza è fatto lo stesso da cori e applausi, della Curva e di tutto lo stadio. I giocatori dell’Inter sono in lacrime, parte Dimarco e prosegue Martinez. C’è delusione. Nel giorno in cui si arriva secondi e lo scudetto va dall’altra parte della città, anche i due trofei vinti in stagione non bastano a placare il rammarico. Le esultanze composte ai tre gol segnati contro la Sampdoria, tutti nella ripresa con il Milan già largamente avanti a Reggio Emilia, sono l’immagine della vittoria di Pirro. "C’è comunque orgoglio – dice Simone Inzaghi nel post-partita -. L’applauso finale della Curva, l’arrivo a San Siro, sono stati entrambi molto belli. Faccio i complimenti al gruppo perché ha fatto una splendida stagione e anche al Milan che ha fatto 86 punti. Nelle ultime trenta ne abbiamo fatti tre punti più di loro, l’avvio ha fatto la differenza. In più loro sono stati continui nell’ultimo periodo e il doppio confronto col Liverpool ha influito per noi nel momento in cui abbiamo fatto male a febbraio. A mente fredda analizzeremo dove potevamo fare quella vittoria in più che avrebbe trasformato la stagione da ottima a straordinaria".

Chiusa l’annata, si comincerà presto a prepararne un’altra. Il rinnovo del tecnico è scontato, vanno definiti i dettagli in settimana, in una riunione nella quale si parlerà anche delle strategie estive. "Ci incontreremo nei prossimi giorni e parleremo del futuro della squadra e della società – continua il tecnico –. Bisogna fare le cose per bene, abbiamo dei tifosi che meritano altre gioie dopo quelle degli ultimi anni. Se temo sorprese? Non lo so. La scorsa estate abbiamo avuto perdite importanti: Lukaku, Hakimi ed Eriksen. Abbiamo lavorato tantissimo per essere competitivi, l’auspicio è poter ripartire con un organico sempre più forte. Speriamo di tenere i migliori e di aggiungere qualcuno perché l’obiettivo deve sempre essere quello di migliorarsi".

Come detto, il tecnico non è in discussione. Lo stesso vale per Handanovic, ma bisognerà definire quello di Perisic, che ha chiuso il campionato uscendo in barella con una distrazione al gemello mediale della gamba destra. "Nel triennio siamo stati i migliori per punti in campionato, trofei e continueremo su questa strada sapendo che è difficile, come per tutti – dice l’ad Beppe Marotta a Dazn –: Siamo certi che potremo regalare delle grandi soddisfazioni ai tifosi. Il Milan? Quando si arriva primi si merita, ma i nostri numeri sono importanti. Il futuro andrà avanti nel rispetto della sostenibilità e della competitività, caratteristiche che vanno di pari passo se c’è la giusta competenza. Faremo un vertice di fine stagione come si fa in ogni club. Evidenzieremo le pochissime lacune espresse e cercheremo di cogliere le opportunità. Se ce ne sono le valuteremo".

L’ultima risposta è legata a una domanda su Paulo Dybala, che sta per liberarsi a parametro zero. Fu proprio Marotta a portarlo da Palermo alla Juventus. Chissà che non riesca a fare lo stesso per un trasferimento a Milano.