Mercoledì 24 Aprile 2024

Dopo Messi, fuori Ronaldo: festa Simeone

L’Atletico Madrid vince all’Old Trafford con gol di Renan Lodi: e ora l’addio di CR7 dopo un solo anno allo United sembra scontato

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di Paolo Franci

I quarti di finale, l’Atletico li ha meritati e conquistati metro dopo metro, contrasto dopo contrasto e, sì, con la solita ragnatela di falli e falletti, ostruzionismo e ferrea dedizione al credo cholista. E’ qui che si affresca la differenza tra una squadra, l’Atletico, che nonostante il passar delle stagioni continua ad essere ferocemente fedele a Diego Simeone e lo United, che della ferocia degli anni di Ferguson ha solo il pallido ricordo di un Ronaldo che fu. Eccola la differenza: l’Atletico è tra le magnifiche otto d’Europa perchè pur inferiore allo United sul piano tecnico complessivo, è tanto squadra quanto non lo è, ancora perlomeno, quella dell’ex santone di Lipsia, Ralf Rangnick. E alla fine, nulla da dire sulla vittoria (1-0) degli spagnoli.

Certo che il tecnico dello United, quando deve dare un segnale a un suo giocatore, non ci va leggero. Ha messo fuori Cristiano Ronaldo, per la terza volta in panchina quest’anno, nella partita dell’anno a Manchester, il derby tra United e City. Ronaldo, furioso, è scappato in Portogallo, ma poi è rientrato e ne ha fatti tre al Tottenham. Ora, nella sfida di Champions contro l’Atletico, dopo l’1 a 1 di Madrid, quel Diavolo (Rosso) di Ralf cosa ti combina? Sbatte Paul Pogba in panchina nel giorno del suo compleanno. C’è chi dice: "Ora avrà più voglia di Juve", ma Rangnick la vede in altro modo: "Ora avrà più voglia di correre, recuperare palla, aiutare la squadra", immaginiamo sia il suo pensiero. L’idea è che il padre del ’Gegenpressing’ (riaggressione dell’avversario) si sia ispirato a Ferguson. Sir Alex, quando arrivò all’Old Trafford nel 1986 si trovò di fronte a una squadra di giocatori viziati, svogliati e per niente coinvolti nel sacro principio del pallone e cioè: aiuta la squadra per aiutare te stesso. Sir Alex spedì in panchina nomi eccellenti, rifondando l’ambiente dal punto di vista dell’appartenenza e della dedizione. E non deve essere per niente casuale che Mister Ralf abbia colpito proprio i giocatori più rappresentativi del suo United, Pogba e CR7, come a voler dire agli altri che nessuno è intoccabile e il lavoro è uguale per tutti. E Ronaldo, contro la seconda squadra cui ha segnato di più (25 gol) ce l’ha messa tutta senza però incidere.

In effetti, ieri c’era anche un motivo tattico per mettere seduto Pogba e affidarsi a McTominay e cioè coprirsi di più e meglio per evitare le micidiali ripartenze dei cholisti. Una roba che riesce quasi sempre nel primo tempo, ma nelle due occasioni in cui l’Atletico ribalta rapido - sempre sul lato dell’ex pupillo di Mancini Alex Telles- prima segna Joao Felix, gol annullato per fuorigioco, poi innesca una ripartenza micidiale che porta al gol di Renan Lodi. Però è polemica, perchè l’azione colchonera parte da un fallo non fischiato di Reinildo su Elanga. Quest’ultimo, in avvio in avvio aveva chiamato Oblak ad una parata fortunosa (l’ha presa in faccia) su gol fatto. A metà ripresa Rangnick si gioca il poker: Pogba, Matic, Rashford e poi Cavani in campo per ribaltarla ma, l’abbiamo detto, l’Atletico è troppo squadra per questo United.