Disoccupazione, boom di gente in cerca di lavoro. Crollano gli inattivi

Aumentano gli occupati a settembre. L'Istat: "Segnali di crescita"

Disoccupazione

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Roma, 3 novembre 2016 - Crolla il numero di inattivi. I dati Istat sul mercato del lavoro segnano una netta inversione di tendenza: il tasso di disoccupazione risale a settembre (dall'11,5% all'11,7, più 0,2 per cento) perché aumentano, e di molto, le persone in cerca di lavoro. Si spiega solo così il fatto che, parallelamente, cresca di 45mila unità la stima degli occupati (+0,2%). "La maggiore partecipazione al mercato del lavoro nel mese di settembre - spiega l'Istat -, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa alla diminuzione della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,9%, pari a -127.000)". Su base annua gli inattivi subiscono un vero e proprio crollo nel numero (-508.000), mentre il tasso scende al 34,8%, il minimo storico (dal 1977, ovvero data d'inizio delle serie). Il calo interessa donne e uomini e coinvolge tutte le classi di età. Su base annua si conferma la tendenza all'aumento del numero di occupati (+1,2% su settembre 2015, pari a +265 mila). La crescita tendenziale è attribuibile quasi esclusivamente ai dipendenti permanenti (+264 mila) e si manifesta sia per la componente maschile sia per quella femminile, concentrandosi principalmente tra gli over 50 (+384 mila). L'aumento degli occupati 'neutralizza' il calo registrato a luglio, precisa l'Istat.

BOOM OVER 50 -  Detto del boom segnato tra gli over50 (+5,1%), va registrata la performance positiva anche dei più giovani, gli under25 (+30mila, in aumento del 3,2%). Continuano a mostrare segni meno le fasce d'età intermedie, dai 25 ai 50 anni. Rispetto ad agosto invece tutte le classi risultano in positivo (in particolare i 15-24enni, +19mila). In generale, guardando al terzo trimestre, il periodo luglio-settembre, l'Istat fa notare "una sostanziale stabilità degli occupati rispetto al trimestre precedente", con "segnali di crescita" che si rilevano "per i lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine e le persone di 50 anni o più, mentre diminuiscono in modo significativo gli indipendenti".