Martedì 16 Aprile 2024

Disastro Ferrari, lenta e a pezzi

Leo

Turrini

Poi è arrivata, malinconicamente, la domenica. Prima con i guai che hanno costretto il monegasco a subire la sostituzione di batteria e centralina quando ancora doveva scattare la corsa. Quindi è stato immediatamente evidente quanto si era già intuito sin dai giorni dei test. La Red Bull sta su un altro pianeta. E infine, non bastasse tutto questo, il motore ha lasciato a piedi Carletto, a dispetto di tutte le promesse invernali su una ritrovata affidabilità a prova di bomba. Ciliegina sulla torta, si fa per dire, la resa di Sainz a cospetto dell’eterno Alonso nella lotta per il gradino più basso del podio.

Mettiamola così. Questa Ferrari è troppo brutta per essere vera. Non è competitiva. Non è in grado di gestire le gomme. Non è affidabile. Se si pensa che nel 2022 la Scuderia ha comunque chiuso entrambi i campionati al secondo posto, c’è da mettersi le mani nei capelli.

Unica consolazione, la consapevolezza che la stagione si annuncia lunghissima. Ci sono altre 22 gare da disputare e quindi in una logica razionale il tempo per organizzare una rimonta ci sarebbe. Al tempo stesso, i miei quattro lettori forse avranno memoria della difficoltà ormai atavica che la Ferrari riscontra proprio sul terreno degli sviluppi in corso d’opera. Ecco perché alla inevitabile nonché fortissima delusione si somma una comprensibile preoccupazione.

Chiudo con un dato statistico, a mo’ di incoraggiamento. Dodici mesi fa, sempre in Bahrain, fu doppietta Ferrari. E i Bibitari raccolsero punti zero. È finita come sapete, con Verstappen in trionfo.

Magari ricapita, ma onestamente non ci credo.