Giovedì 18 Aprile 2024

Diavolo e Signora ora ci credono

Paolo Franci

Guarda come saltella Stefano. E guarda Max come finge di fregarsene, ma c’ha quel ghignetto alla Joker che lo tradisce. Sembra di vederli, altroché. Sì, sì, e hai voglia a dribblare il “quantimportantismo“ da domanda tv. Avete presente no? Quelle tipo "Mister, quanto sarebbe importante vincere oggi?". Detto che mi piacerebbe sentir rispondere per scherno e sollazzo: "Non lo è mica! Quando mai! Vorrei tanto prenderle...", oggi, vedrete, il “quantimportantismo“ sarà una star. Perché è vero: vincere avrebbe un gran bel sapore per Allegri e sarebbe un paradiso per Stefanone Pioli. Il secondo si ritroverebbe da solo lassù - l’Inter però deve recuperare col Bologna - e il primo inizierebbe a pensare come Icaro fosse meno sognatore di quel che si immagina. In fondo però Simoncino Inzaghi non può certo lamentarsi perché a Napoli ha fatto ’one shot one kill’, e cioè due tiri in porta un punto, tra l’altro gentilmente offerto dalla goffa difesa del Napoli. A cominciare dalla sciocchezza di Mario Rui sul fallo laterale che lancia Lautaro al cross giusto. E Lucianone Spalletti? Meritava di vincere dopo quel primo tempo ingioiellato.

L’ex Inter ha costruito un miracolo e lotta per il titolo dopo mille infortuni, Coppa d’Africa che gli ha tolto i migliori e la sua immensa capacità di trasformare i giocatori: dai misteriosi Elmas e Lobotka al recupero di ’esuberi’ tipo l’ex Roma Juan Jesus. Ma Lucianone, rispetto ad alcuni celebratissimi colleghi tutto è tranne che fortunato. Lo si è visto anche ieri.