Diavolo a fari spenti, il palo ferma i sogni

A Salisburgo il Milan non convince fino in fondo, Saelemaekers risponde a Okafor, Leao colpisce il legno in pieno recupero

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SALISBURGO

1

MILAN

1

Primo tempo: 1-1

SALISBURGO (4-3-1-2): Kohn; Dedic, Solet (42‘pt Bernardo), Pavlovic, Ulmer; Capaldo, Seiwald, Kjaergaard; Kameri (20‘st Gourna-Douath); Fernando (20‘ st Sesko), Okafor (48‘ st Adamu). In panchina: Mantl, Walke, Baidoa, Van der Brempt, Diarra, Simic. Allenatore: Jaissle 6.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (12‘ st Dest), Kalulu, Tomori, Hernandez; Bennacer (12‘ st Pobega), Tonali; Saelemaekers (35‘st Messias), De Ketelaere (25‘st Diaz), Leao; Giroud (12‘ st Origi). In panchina: Jungdal, Mirante, Ballo-Tourè, Gabbia, Kjaer. Allenatore: Pioli 6.

Arbitro: Jovanovic (Serbia).

Reti: 28‘ pt Okafor, 40‘ pt Saelemaekers. Note: ammoniti Capaldo, Tomori, Calabria, Gourna-Douath, Diaz, Origi. Angoli: 3-5. Recupero: 1‘pt, 5‘st.

di Ilaria Checchi

L’ormai iconica musica che introduce le grandi serate di Champions è tornata a risuonare nelle orecchie del Milan, impegnato ieri sera nell’esordio alla RedBull Arena di Salisburgo. Nella casa nativa di Mozart, però, la sinfonia non è stata quella della vittoria e l’1-1 finale suona come una falsa partenza per la testa di serie del gruppo E. Anche se al Chelsea sconfitto dalla Dinamo è andata peggio.

D’altronde il tecnico parmigiano aveva avvertito della pericolosità degli austriaci, giovani ma con il coltello tra i denti: le avvisaglie di un match non semplice sono arrivate fin dai primi minuti di gioco, segnati da un ritmo tambureggiante in cui il Diavolo ha risposto colpo su colpo alle percussioni portate avanti da Capaldo e Kjaergaard.

Per presentarsi al meglio Pioli si è affidato quasi totalmente alla formazione titolare vista nel derby, con una sola eccezione sulla fascia destra: fuori Messias e spazio a Saelemaekers e mai scelta si è rivelata più azzeccata. Dopo aver incassato lo svantaggio, arrivato dal diagonale di Okafor, bravo prima a superare con un tunnel Kalulu e poi a sorprendere un Maignan meno "Magic" del solito, ci ha infatti pensato il belga a festeggiare il suo primo centro in Champions sfruttando appieno l’assist di Leao.

Ottima la costruzione dell’azione da cui è arrivato l’1-1: una ripartenza micidiale innescata da De Ketelaere a pescare Bennacer che a sua volta ha servito il portoghese, abile a servire il cioccolatino per l’esterno. Dopo aver preso le misure agli austriaci il Diavolo ha iniziato a macinare gioco imbastendo diverse occasioni interessanti ma mal sfruttate, nonostante un Kohn apparso ben poco lucido. A faticare, invece, è stato Giroud, incapace di trovare spazio, piantonato da un ottimo Pavlovic, e per questo sostituito da Origi. Il campanello d’allarme è suonato dopo il gol divorato da Fernando sullo spunto di Kjaergaard: oltre al francese, avulso dal gioco, Pioli si è giocato le carte Pobega e Dest, al suo esordio, affidandosi poi alla freschezza di Diaz per un De Ketelaere non incisivo. Se la reazione del Milan c’è stata, la rimonta confezionata nel derby è mancata, complice un palo colpito al 94’: l’esordio agrodolce non deve però pesare sul morale, anche perché la Sampdoria è alle porte.