Dea da favola, il Milan fa infuriare anche Ibra

I rossoneri stesi a San Siro dall’Atalanta sono comunque campioni d’inverno. Zlatan: "Mancate tante cose: siamo una squadra fragile"

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di Luca Talotta

Guardando in casa propria, una catastrofe. Analizzando il contesto, un barlume speranza. L’Atalanta si dimostra ancora una volta bestia nera del Milan; sembra non sia accaduto nulla da 13 mesi a questa parte: allora i bergamaschi umiliarono i rossoneri 5-0, ieri sono stati capaci di sbancare San Siro con un rotondo 3-0. Se il primo fu il punto più basso della gestione Pioli, il match di ieri è quello più delicato. Perché il Diavolo, da macchina perfetta, inizia ad avere qualche problema di ingranaggio. Due sconfitte in 17 giorni (contro Juventus e Atalanta), dopo che per sei mesi era rimasta imbattuta. Un ko che fa male. Perché il Milan è stato dominato in lungo e in largo come non capitava, appunto, da quel famoso match del 22 dicembre 2019 del già citato 5-0. E perché la squadra e Ibra non sono riusciti ad andare a segno; e anche questa è una notizia, visto che i rossoneri avevano sempre realizzato delle reti e lo svedese, dal canto suo, aveva sempre riempito la casella marcatori: "L’Atalanta ha meritato la vittoria, dovevamo fare qualcosa in più ma non ci siamo riusciti" l’amaro commento di Pioli. Più deciso Ibrahimovic: "La squadra è fragile. Si vede quando mancano giocatori d’esperienza, ma non voglio avere scuse. Il titolo di campione d’inverno non mi interessa, ora rialziamoci!". Analizzando il contesto, qualcosa per cui gioire c’è; il Diavolo si laurea campione d’inverno, grazie allo 0-0 dei cugini nerazzurri a Udine. Una mera consolazione, perché l’ombra del quinto posto è lì; la classifica si accorcia e ora il Milan sarà chiamato a difendere, oltre che la prima piazza, anche l’eventuale ingresso in Champions League, fondamentale per le casse societarie e i progetti futuri. Aspettando una chance dal primo minuto anche per Mandzukic, che ieri è entrato a gara in corso ma ben poco ha potuto incidere su un match nato male e terminato anche peggio.