Mercoledì 24 Aprile 2024

Dalla Premier al Psg i pretendenti sicuri

Lo United pronto a un investimento importante per lui. A Parigi l’idea è affiancarlo a Messi come traino per i mondiali in Qatar

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Il 24 maggio scorso Ronaldo era rimasto in panchina contro il Bologna in una gara fondamentale per la Juve, quella contro che sancì solo all’ultimo la qualificazione alla Champions. Si vociferò di un CR7 "stanco", ma l’esclusione da parte di Pirlo certificò il gelo fra i campionissimo e il club. Perché poi, lo stesso Cristiano era stato già assente un mese prima nell’altrettanto importante gara di campionato contro l’Atalanta, per un problema al flessore che si risolse in pochissimi giorni.

Le crepe di un rapporto che l’estate non ha aiutato a rinsaldare. Tanto che CR7, appena prima dell’Europeo, genericamente aveva parlato di "scelta comunque per il meglio" relativamente al suo futuro prossimo, mai facendo il nome della Juve e soprattutto mai giurandole fedeltà.

Lo strano destino di Ronaldo: per lunghe settimane è stato accostato al ‘suo’ Real, ma anche a un Psg che nel frattempo si era assicurato niente meno che Messi. E pure il City – quasi come ripiego rispetto all’obiettivo primario dei Citizens di Guardiola, Harry Kane – è comparso tra le sue possibili destinazioni, così come quello United che lo lanciò nell’empireo del calcio sotto la guida di Ferguson. Solo i migliori club come possibili approdi, ci mancherebbe. Ma la beffa per il campionissimo è che il suo destino è rimasto legato a quello di Mbappé, per molti il suo erede designato nell’Olimpo del calcio. Proprio il mancato acquisto da parte del Real del grande talento francese del Psg ha di fatto bloccato ogni scenario per Cristiano.

Nulla è ancora definitivamente scritto sul Ronaldo bianconero. Nell’ultima settimana di mercato molti desideri si fanno necessità per i club, e le trattative accelerano. Ma il costo che comporta Ronaldo è una zavorra per ogni possibile accordo, anche se tentato alle altissime quote del calcio europeo. E pure di quello mondiale, includendo nel ragionamento ricchissime realtà asiatiche e nordamericane del pallone.

Intanto, la nuova era della Juve, quella del post-Ronaldo, è di fatto iniziata. Difficile pensare che Cristiano riacquisti una centralità che sembrava scolpita nel progetto. Il Covid, e anche l’anagrafe, hanno contribuito a sconvolgere una realtà scontata.

Dal 2003 Ronaldo non partiva titolare alla prima di campionato. Una vita fa, più o meno. La mezzora che Allegri gli ha concesso ieri, se possibile, ha persino incrementato la anomalia della situazione. Ronaldo che subentra, che fa le veci di qualcuno (nella fattispecie Morata). La Juve intanto è incappata in un pari per certi versi sfortunato, ma che dimostra come sia difficile togliersi di dosso ruggini e incertezze. E non si ha notizia di tifosi saliti sulle barricate per reclamare la presenza totale e incodizionata di Cristiano in campo.

Paolo Grilli