Venerdì 19 Aprile 2024

Dal Bologna all’Europa: il Milan in 10 giorni

Stasera il debutto in campionato, giovedì il Bodo Glimt, poi Crotone e l’eventuale playoff in coppa: per Pioli un avvio senza appello

Migration

di Luca Talotta

I dieci giorni del Milan, quelli che potrebbero cambiare una stagione appena cominciata ma già ad un bivio fondamentale. I rossoneri sono pronti per il loro esordio in campo stasera, con l’arrivo del Bologna di Mihajlovic a San Siro (ore 20.45). Ma da qui all’1 ottobre si giocano, di fatto, tutto: perché dopo la sfida contro i felsinei, ci sarà giovedì il match contro il Bodo Glimt in Europa League, sempre a San Siro, poi le due trasferte a Crotone in campionato e quella, eventuale, dell’1 ottobre per il playoff di ammissione ai gironi di Europa League contro Rio Ave o Besiktas, in caso di successo giovedì proprio contro i norvegesi. Dieci giorni che diranno molto di questo Diavolo, la squadra che maggiormente ha impressionato nel post lockdown ma che ora si trova costretta a dover confermare quanto di buono visto da giugno ad agosto. Come quel 5-1 rifilato il 18 luglio scorso proprio al Bologna di Mihajlovic, nel momento di massimo splendore della ciurma di Pioli. Ma non sarà facile, perché il Milan recente ha sempre dimostrato qualche tentennamento ad inizio stagione.

Nelle ultime due stagioni, ad esempio, ha sempre perso all’esordio in campionato: 1-0 l’anno scorso contro l’Udinese e 3-2 due anni fa a Napoli. Non è mai successo che i rossoneri perdessero per tre volte consecutive alla prima giornata e di certo non sarà Pioli e men che meno Ibrahimovic a voler detenere questo nefasto record. Senza dimenticare che il prossimo 5 ottobre si chiuderà anche il mercato. Il Milan si è già mosso per rinforzare la squadra, inserendo Tonali, Brahim Diaz e Tatarusanu in rosa, oltre al rinnovo di Ibrahimovic, vero perno nonostante i suoi 39 anni.

Ma è chiaro che questo non basta e una buona partenza in campionato, unita all’approdo ai gironi di Europa League, potrebbe convincere la dirigenza a piazzare qualche colpo finale: dirigenza che sa di dover acquistare almeno un altro centrale di difesa, con Milenkovic e Ajer nomi sul taccuino, mentre sullo sfondo rimane sempre quel Bakayoko che andrebbe a completare una batteria di centrocampisti di qualità e sostanza.

Alla luce anche del possibile addio di Paquetà. Il brasiliano è fuori dal progetto, come ammesso dallo stesso Pioli: "Ha qualche difficoltà per le posizioni che prendiamo in campo, è un giocatore con caratteristiche particolari, vediamo cosa ci dirà il mercato".

Dichiarazioni che anticipano di fatto quello che sarà il futuro del brasiliano, un futuro lontano dal club rossonero. D’altronde l’ex Flamengo, già vicino alla cessione nello scorso mercato di gennaio (piaceva alla Fiorentina), anche nel post lockdown, dove tutto il Milan ha girato alla perfezione, ha fatto fatica ad inserirsi. E la sua avventura in rossonero potrebbe concludersi dopo 44 presenze, un gol e tre assist.