Da Wembley a Wembley, Italia per l’orgoglio

Alle 20.45 l’inedita ’Finalissima’ Uefa-Conmebol contro l’Argentina. Addio all’azzurro di Chiellini, Mancini pronto a una nuova rifondazione

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di Paolo Franci

E’ logico, ogni partita da qui al Mondiale sarà una cicatrice. Anche se oggi ci sarà l’ultimo bacio della maglia di Giorgio Chiellini. Anche se dall’altra parte c’è Messi e una Coppa da alzare - vincendo contro una squadra che non perde da 31 gare, quella di Scaloni - tentando di viaggiare nel tempo e riassaporare la fantastica notte londinese del trionfo europeo. E già perchè da Wembley a Wembley ne sono successe di cose. Proprio quanto tutto sembrava ormai scritto e definito per un’altra meravigliosa avventura. E invece, adesso l’omaggio ai campioni d’Europa in questa Finalissima Uefa-Conmebol e cioè tra le vincitrici di Europeo e Coppa America, poi la rifondazione manciniana che ripartirà con la Nations League già tra poche ore con la prima sfida, tosta, contro la cara, vecchia Germania.

Però, prima di tutto il Chiello. Cerimoniere più prestigioso per l’addio alla azzurro - Leo Messi - Re Giorgio non avrebbe potuto chiedere. Certo, gli passeranno davanti agli occhi i 22 lunghissini anni in cui ha indossato la maglia azzurra. Comprese le 71 presenze con le Nazionali Giovanili, con cui ha conquistato un Europeo Under 19 nel 2003 in Liechtenstein e una medaglia di bronzo con l’Under 21 ai Giochi Olimpici di Atene 2004. Chiellini si è affacciato nel mondo della Nazionale maggiore nel novembre 2004 Chiellini con Marcello Lippi in occasione di un’amichevole con la Finlandia a Messina. Da allora tante altre prime volte: il 26 marzo 2005 la prima partita da titolare con la Scozia, il 21 novembre 2007 il primo gol con le Far Oer, il 14 novembre 2012 con la Francia la prima gara con la fascia da capitano al braccio. Stasera giocherà la sua 117ª partita in Nazionale, raggiungendo Daniele De Rossi al quarto posto nella classifica all time di presenze. Sarà il numero uno del nostro pallone, il presidente federale Gabriele Gravina a rendere omaggio al suo capitano prima della gara con l’Argentina, consegnandogli un riconoscimento per quanto fatto e per come è riuscito a rappresentare l’azzurro in questi anni.

La storia di questa sfida è curiosa e vissuta all’ombra di alleanze strette tra la Uefa e la Conmebol, cioè le confederazioni che rappesentano il nostro pallone e quello sudamericano. D’altra parte, c’è da fare muro su coloro che vorrebbero il Mondiale ogni due anni, ad esempio, tema sul quale l’alleanza tra Uefa e calcio sudamericano è molto più che solida. E questa ’Finalissima’ risorge proprio all’insegna di questa intesa. In realtà, lasfida tra tra i campioni d’Europa e sudamericani esisteva già, intitolata da Artemio Franchi. La prima edizione si giocò tra Francia e Urugay nel 1985 (2-0); la seconda andò invece in scena nel ’93 tra Argentina e Danimarca (vonse l’albiceleste ai rigori) e nel mezzo vi fu quella ’fantasma’ dell’89, quando Uruguay e Olanda non si misero d’accordo su luogo e data della sfida. Da lì, in naftalina, fino ad essere rispolverata in un calendario del calcio mondiale che definire affollato è poco. Logico che il Mancio abbia chiamato tutti i campioni d’Europa al netto degli infortunati - "Ci dispiace non avere Chiesa, Immobile, Berardi e Verratti, ma chi andrà in campo disputerà un’ottima partita. L’Argentina è forte, ma lo siamo anche noi" ha detto il ct - ed altrettanto ovvio che in campo andranno, all’inizio almeno, quei giocatori che hanno contribuito al disegnare l’impresa più bella e appassionante del nuovo millennio assieme al Mondiale del 2006.

Poi, sarà la volta della rifondazione azzurra. E non sarà il solo Chiellini a chiudere un’era. Insigne, ad esempio, pur essendorsi reso disponibile a continuare - ci sarà fino a metà giugno per la Nations League - andando a giocare in un campionato ’light’ come quello canadese, difficilmente sarà richiamato. E sarà così anche per altri giocatori, come Immobile, lo stesso Belotti, stasera titolare, probabilmente Acerbi perchè, come dice Mancini: "Questa sera si concluderà un ciclo. Dalla prossima partita inseriremo dei giovani per il futuro".