Giovedì 25 Aprile 2024

Da "Salvate l’Ucraina" a "Cassano in Nazionale": rilasciato Mario Ferri, l’invasore seriale del calcio

E’ stato subito rilasciato e non ci sarebbero provvedimenti a suo carico per Mario Ferri, l’uomo che ha invaso il campo con una bandiera arcobaleno e una maglietta a sostegno delle donne iraniane e dell’Ucraina, durante Portogallo-Uruguay di lunedì sera. Mario Ferri non ha fatto un gesto estemporaneo, ma sarebbe, per così dire, un invasore seriale: soprannominato "Il falco", non è la prima volta che Ferri, classe 1987, fa questo tipo di azioni negli stadi. Durante il Mondiale 2014 in Brasile, era sceso in campo durante Belgio-Stati Uniti con una maglietta con le scritte ‘Salva i bambini delle favelas’ e ‘Ciro Vive’, in omaggio a un tifoso del Napoli ucciso poco prima. In passato è stato protagonista anche di altre incursioni a Pescara, Genova e Firenze, inneggiando alla convocazione di Cassano in Nazionale.

Sul suo account Instagram, ha pubblicato immagini dall’interno dello stadio Lusail di Doha, l’ultima scattata durante l’intervallo. È la prima volta che si verifica una azione del genere in un match dei Mondiali in Qatar, dopo tutte le polemiche riguardo al rispetto dei diritti e al trattamento delle persone della comunità LGBT+. Nel piccolo emirato l’omosessualità è perseguibile penalmente. Al 52’ del match, dopo aver attraversato di corsa il campo per circa 30 secondi davanti ai giocatori, Ferri è stato letteralmente placcato a terra da uno steward e poi scortato dalla polizia fuori dal campo. Ferri indossava una maglietta con il logo di Superman sul davanti con una scritta a sostegno dell’Ucraina, ‘Save Ukraine’, e sul retro un messaggio a favore delle donne iraniane (‘Respect for Iranian Woman’). La scena è stata mostrata solo di nascosto in televisione. "Sappiamo cosa sta succedendo intorno a questa Coppa del Mondo. Certo, siamo con loro, anche con l’Iran, le donne iraniane. Spero che non accada nulla a questo ragazzo perché capiamo il suo messaggio, e penso che anche il mondo lo capisca" ha commentato il portoghese Ruben Neves dopo la partita. Nonostante Fifa abbia assicurato che negli stadi sarebbero state tollerate bandiere o indumenti con i colori dell’arcobaleno, nei fatti sono stati confiscati a più riprese dalle forze di sicurezza locali.