Sabato 20 Aprile 2024

Da Parma a Londra: il futuro Inter si fa ora

Stasera il posticipo del Tardini per consolidare il primato. Ore caldissime sul fronte societario: Bc Partners vicina alle richieste cinesi

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di Giulio Mola

Per l’Inter sono i giorni della svolta, in tutti i sensi. In campo e fuori. Mentre stasera a Parma i nerazzurri vanno a caccia del sesto successo di fila per consolidare il primato (20 punti nelle ultime otto partite) e provare ad allungare a + 6 sul Milan , sull’asse Nanchino-Londra si gioca il futuro del club. Gli analisti finanziari sono scatenati, c’è la sensazione che davvero stia per arrivare la fumata bianca per quel che riguarda la cessione delle quote di maggioranza del club. Da Suning a Bc Partners, l’Inter dovrebbe comunque finire in buone mani dopo una trattativa molto laboriosa. Se non siamo ai dettagli poco ci manca, anche perché l’offerta di 800 milioni del fondo inglese è la ciambella di salvataggio per Zhang Jindong, stretto in una morsa pericolosa fra le restrizioni del governo di Pechino e le devastanti perdite immobiliari causate dalla pandemia. In più c’è l’urgenza di onorare le scadenze: preoccupa la data del 31 marzo, quella in cui scatterà la verifica Uefa (Ceferin e i suoi giovedì scorso erano a Milano ma non hanno potuto parlare con la dirigenza nerazzurra, in quarantena per il Covid), che impone alle società di non avere arretrati nel pagamento degli stipendi per quote superiori al 15% del monte ingaggi complessivo. Anche se dai piani alti di viale della Liberazione assicurano che le “competenze“ verranno liquidate a metà mese, in realtà c’è anche altro che preoccupa. Perché la Uefa vigilerà pure sul rispetto delle scadenze dei pagamenti dei cartellini dei giocatori. "Chi si occupa della gestione ordinaria conosce bene le dinamiche e sa come muoversi, gli amministratori dell’Inter non sono degli sprovveduti", assicura chi conosce bene la situazione. In effetti il fatto che ci siano dei ritardi nei pagamenti delle rate di Hakimi (10 milioni) e del “bonus“ per Lukaku (1,9 milioni) non dovrebbe preoccupare di tanto. Situazione sgradevole, certo, ma Real e Manchester sono stati avvertiti per tempo e sembrano disposti ad aspettare. Bisognerà capire se l’organismo europeo sarà d’accordo: a rischio le licenze Uefa, che vuol dire niente partecipazioni alle competizioni internazionali.

La squadra, nel frattempo, è stata messa in una “bolla“ dal saggio Antonio Conte. Guai a distrarsi: "A Parma serve il giusto approccio contro un avversario che ha elementi di esperienza e qualità. La squadra è cresciuta ma ora le pressioni aumentano perché siamo in testa alla classifica: bisogna saperle gestire con maturità". Sa bene il tecnico salentino che "l’autostima è cresciuta dopo aver battuto chi vince da un decennio". Conte non pronuncia mai la parola scudetto, però sottolinea questo aspetto importante. "La vera differenza è questa, credo che quella vittoria contro la Juventus sia stata importante. Detto questo, mancano ancora 14 partite ma soltanto se alla fine vinci puoi dire di aver fatto il salto di qualità". Ecco perché "la prossima è la gara più importante della stagione". Vero, il Parma pare iin affanno, ma l’allenatore nerazzurro non si fida e non vuole sentir parlare di turnover visto il rischio squalifica per alcuni elementi diffidati. "C’è bisogno di vincere, non vedo perché fare calcoli stupidi e rischiare di perdere punti per strada". Perciò in campo va la solita Inter (rientra pure Hakimi) , con la conferma di Eriksen e qualche chance per Sanchez: "È nella miglior condizione psicofisica da quando è all’Inter, inizio a vedere gli sprazzi del vero Sanchez. Sa di avere davanti due che stanno facendo molto bene, ma anche Lautaro e Lukaku sanno che alle loro spalle c’è uno che preme...".