Sabato 20 Aprile 2024

Da Marcelo a Suarez, svincolati fuori moda

Da obiettivi privilegiati a disoccupati eccellenti: così il Covid ha cambiato il mercato, rovesciando la logica della sentenza Bosman

di Paolo Franci

Nell’esercito degli svincolati ci sono nomi che voi umani... Se Roy Batty, il replicante di Blade Runner dovesse mai decidere di parlare di pallone e della lunga lista di giocatori con trolley pronto, probabilmente inizierebbe così. D’altra parte, ci sono nomi che tremare il mondo fanno. O, meglio,che tremare il mondo facevano. D’accordo, il tempo passa per tutti e c’è chi non si arrende all’età, chi non riesce a smettere e chi è sfiorito e non rende come una volta, al punto di restare senza contratto.

Nel pallone post Covid e della Grande Crisi soffrono anche gli svincolati, tradizionalmente soluzione appetitosa, a maggior ragione in un momento di forte contrazione economica che finisce per restringere la via dei senza contratto. Una via che ad esempio, ha portato trionfalmente Dybala a casa Mourinho. Certamente il colpo dei colpi dal punto di vista degli svincolati, assieme alla doppietta juventina Pogba-Di Maria. Se però Paulo ha trovato casa, non si può dire lo stesso per tanti big del pallone, anche in maglia azzurra.

Primo fra tutti, Belotti. Per il quale il presidente del Torino Urbano Cairo rifiutò una sessantina di milioni negli anni in cui il Gallo cantava alla grande sottoporta. Per Belotti, il club granata confezionò anche una clausola monstre per l’epoca: 100 milioni. Clausola che, si narra, ha finito per guastare i rapporti tra Belotti e il Toro perchè avrebbe impedito al giocatore di andare via attraverso una valutazione equa. Belotti oggi vale venti milioni ma tra acciacchi e cali di rendimento non è più riuscito a ripetere la stagione d’oro del 201617 con 26 gol.

Belotti è però un granello di sabbia rispetto a Isco, uno che ha vinto tre campionati spagnoli, una Coppa di Spagna, tre Supercoppe di Spagna, cinque Champions League, tre Supercoppe Uefa e quattro Mondiali per club con il Real Madrid, ha appena 30 anni e non trova squadra. Fino a qualche tempo fa era considerato uno dei migliori giocatori al mondo, oggi non riesce ancora ad accasarsi.

E adesso parliamo di Florian Grillitsch, 26enne medianometronomo austriaco ex Hoffenheim. Lo ha cercato a suo tempo la Juve prima di prendere Zakaria. Lo cercano Roma e Fiorentina. Un giocatore di alto livello, ambito, svincolato e ancora a piedi. Pazzesco che sia rimasto così a lungo ai box il 27enne Jason Denayer, nazionale belga che dovrebbe sostituire Bremer al Torino.

Ma non ci sono solo giocatori che possono far comodo e anche qualcosa (molto) in più, come capitato con Dybala o Pogba. Ce ne sono di quelli che hanno fatto la storia del pallone recente e adesso faticano ad accasarsi. Certo, Luis Suarez - stella indiscussa e indiscutibile prima del Liverpool e poi del Barcellona -: ha 35 anni ma per i parametri attuali non stiamo parlando di un bisnonno. Eppure non trova. Così come ci ha messo un bel po’ ad accasarsi - pare - El Matador Cavani, che dovrebbe approdare al Villarreal.

C’è stato un momento in cui Diego Costa, brasiliano con passaporto spagnolo, era considerato (a ragione) tra i primissimi centravanti al mondo. In particolare quando segnava a raffica giocando alla grande nell’Atletico Madrid di Simeone. A proposito del Cholo, ricordate cosa diceva di Diego Costa: "Ho già detto che per noi è come Messi per il Barcellona o Cristiano Ronaldo per il Real Madrid...". Qualche anno dopo, il bomber oggi 33enne che scelse di vestire la maglia della Nazionale spagnola dando vita ad una polemica infinita con la stampa del suo Paese, si ritrova senza squadra dopo una poco esaltante esperienza all’Atletico Mineiro. Troveranno casa ma per ora sono sfrattati, l’ex Villarreal e terzino destro Serge Aurier, 27enne di gran rendimento. E, troverà una dimora anche il talento di Adnan Januzaj, spesso accostato a squadre italiane. E il talentone alto quasi due metri,difensore centrale francese 23enne, che sta trattando la Roma? Si chiama Dan-Axel Zagadou, gran fisico, gran rendimento, ma per ora senza squadra dopo aver indossato la maglia del Dortmund. E poi tanti altri big, da Mertens a Marcelo, a Vecino, fino a Cesc Fabregas o N’Koulou, Ben Arfa e Sirigu. Un pezzo di romanzo del pallone che resta lì, ad impolverarsi sullo scaffale.