"Da Goggia a Brignone, un’Italia da urlo"

Tomba: "Mettiamoci anche Bassino e le altre: con la Valanga Rosa hai sempre la sensazione che una delle nostre vincerà"

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di Leo Turrini

Alberto Tomba sta per compiere 55 anni. "Una bella età, lo ammetto – sorride il Campionissimo delle nevi –. Tutto sommato ci arrivo in forma!".

AT è stato un simbolo dello sport azzurro. La generazione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso è stata segnata dalle sue imprese con gli sci ai piedi.

"Sono pieno di bei ricordi - sospira Alberto -. Ma non si vive di nostalgie".

Varrà anche per Federica Pellegrini e Valentino Rossi?

"Non ho dubbi, sono persone intelligenti, hanno saputo scegliere il momento del congedo. Io mi feci da parte dopo aver vinto l’ultimo slalom cui ho preso parte, a Crans Montana nella primavera del 1998".

In un certo senso Fede e Vale hanno raccolto il testimone di AT, per risultati ottenuti, clamorosa popolarità e straordinaria longevità.

"È un paragone che ci può stare, noi tre facciamo una bella compagnia! Credo che in generale gli italiani abbiano un debito di gratitudine nei confronti di Federica e Valentino, per le emozioni che hanno regalato. Io sono stato protagonista in un’altra epoca, ma non me la sono cavata male. Se per caso sono stato fonte di ispirazione per Fede e Vale, ovviamente mi fa piacere".

Adesso sembrano ispirarsi alla leggenda di AT le ragazze della Valanga Rosa.

"Ah, sono formidabili! La cosa impressionante è la forza della squadra. Da Sofia Goggia a Federica Brignone, senza dimenticare Marta Bassino e le altre emergenti, hai sempre la sensazione che una italiana possa vincere".

Infatti si respira grande ottimismo pensando alla imminente Olimpiade di Pechino.

"Onestamente l’Olimpiade era tutto, per me. Non esiste una competizione altrettanto importante. Io ho gareggiato a Calgary, ad Albertville, a Lillehammer, a Nagano. Ho vinto cinque medaglie, tre d’oro e due d’argento. E so una cosa… "

Sentiamo.

"È banale, ma quando ti presenti al cancelletto di partenza dei Giochi cambia tutto! È diversa l’atmosfera, è diversa l’emozione. Sofia Goggia, che nel 2018 ha vinto l’oro nella discesa in Corea, lo sa già. Non bisogna dare nulla per scontato, i risultati che hai ottenuto prima quel giorno non valgono più".

Beh, può essere incoraggiante per i maschi dello sci alpino, non è che siano partiti… alla Tomba.

"C’è stato qualche episodio sfortunato, penso a Vinatzer che ha perso in extremis un podio in Val d’Isere. E Paris sulle nevi di casa si ritroverà".

Adesso ci sono un sacco di gare proprio in Italia.

"E io mi auguro possa anche essere una occasione per difendere il turismo invernale, così pesantemente colpito dagli effetti della pandemia. Andrò a vedere più di una prova, ormai sono un tifoso cinquantacinquenne… ".