Mercoledì 24 Aprile 2024

Da fattorino a re di Madrid, favola Messias

Nel 2015 giocava nel Casale e arrotondava consegnando pacchi: oggi è l’uomo che regala al Milan la chance degli ottavi di Champions

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di Giulio Mola

"Il calcio è di chi lo ama", recita un noto spot che invita i più piccoli a far rotolare un pallone. Ma il calcio è soprattutto di chi sogna, e i sogni belli, meravigliosi e impossibili ogni tanto li realizzano anche gli adulti: prendete Junior Messias, passato in pochi anni dall’Eccellenza alla rete decisiva in Champions (nella notte del debutto) al Wanda Metropolitano, mica in uno stadio qualunque, contro il blasonato, ricco e presuntuoso Atletico Madrid. "Dopo il gol mi è venuto da piangere. La mia storia è scritta da Dio", continua a ripetere il brasiliano.

Una storia, anzi una favola tutta da raccontare quella di Messias, soprattutto perché la sua “perla“ rilancia le ambizioni europee del Milan. Quanto sia stato prezioso quel gol ad una manciata di minuti dal termine, i rossoneri potrebbero capirlo fra meno di due settimane, la sera di Sant’Ambrogio, quando il Macbeth inaugurerà la Scala e poco più tardi un altro direttore d’orchestra, Stefano Pioli, cercherà un’altra impresa nell’altra Scala, quella del pallone: provare a battere il Liverpool per conquistare la più complicata delle qualificazioni agli ottavi.

Messias si gode il suo momento magico, con gli occhi ancora lucidi dopo una notte trascorsa in bianco, con il ricordo ancora vivo dei tanti sacrifici fatti per arrivare a indossare la maglia di un glorioso club che per 7 volte ha alzato la coppa dalle grandi orecchie. Nel 2015 giocava in Eccellenza al Casale e arrotondava lo stipendio facendo il fattorino, nel 2018 l’esordio tra i professionisti a Gozzano, l’anno successivo la svolta con il Crotone passando dall’esordio in B al debutto nella massima serie. Riassumendo: in Italia, dal Brasile (dove ha rischiato di morire, sbronzo al volante, ha raccontato lui stesso) a vent’anni. In A a 29. In Champions a 30.

Sin dalla scorsa estate Massara e Maldini sono sempre stati convinti di aver fatto un ottimo affare portandolo a Milanello: prestito oneroso al costo di 2.6 milioni, con diritto di riscatto fissato 5.4 più 1 di bonus. Dopo il gol di Madrid si è spalancata per Messias un’altra porta, quella dell’attesissima conferma. Anche perché Pioli stravede per le sue qualità e sa, dopo i guai muscolari nella prima parte del stagione (un mese fuori e 7 partite saltate), di poter finalmente contare su un giocatore che ha caratteristiche molto particolari.

Non solo. Il gol di Messias ha provocato una serie di (positivi) effetti collaterali. Il primo è arrivato pochi minuti dopo la fine del match, visto che è partita una vera e propria caccia al biglietto per la sfida contro il Liverpool del 7 dicembre. Quasi una “finale“. Mercoledì notte lunga coda “virtuale“ di quasi 1 ora sul sito per l’acquisto del tagliando (prima del match di Madrid erano già stati venduti 48mila biglietti). Tifosi “scatenati” anche per le prossime due gare casalinghe di campionato, contro il Sassuolo e Salernitana dimostrando così l’attaccamento alla maglia e la forte volontà di rimanere vicini alla squadra.