Giovedì 25 Aprile 2024

Da Cavallino a gambero

Leo Turrini

La peggior Ferrari dell’anno sulle Ardenne dice definitivamente addio al sogno mondiale, che peraltro era già svanito all’orizzonte tra rotture e errori ai box. Dopo la pausa estiva, tutto ci si poteva aspettare ma non una Rossa così deprimente. Sono fuori discussione i meriti di Verstappen, un campione straordinario esaltato da una macchina perfetta. Ma quello che non torna è il passo indietro del Cavallino, all’improvviso trasformatosi in un gambero. Delle due l’una. O si è trattato di un episodio, esasperato da circostanze al solito non favorevoli. Di sicuro il povero Leclerc è stato penalizzato dall’incredibile…ingresso di una visiera gettata da un collega nella presa dei suoi freni. E si può anche supporre che qualcosa non abbia funzionato nelle scelte di assetto compiute dagli ingegneri di Maranello. Però, anche una volta riconosciuto il balzo in avanti dei Bibitari in termini di prestazione, stupisce e addolora il fatto che la Ferrari non sia mai stata competitiva, nemmeno quando Sainz era al comando della corsa. S’intuiva da lontano che alla macchina dello spagnolo mancava il ritmo per contenere la rimonta di Verstappen e dello stesso Perez. Non solo: l’iberico ha fatto fatica persino a salvare il podio dalla rimonta della Mercedes di Russell. Così arrivo alla seconda possibile spiegazione, che sarebbe poi la peggiore.

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