Venerdì 19 Aprile 2024

Da Allegri a Zapata cronaca del disastro Juve

Dopo il crollo di Londra e i fantasmi societari la crisi travolge la squadra fischiata sonoramente dai 30 mila: l’Atalanta vince e vola

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Fabrizio Carcano

Sprofondo bianconero. La Juventus crolla sotto i fischi dei 30mila dell’Allianz Stadium, trafitta al cuore da una saetta di Duvan Zapata che regala all’Atalanta una vittoria sul campo dei bianconeri che mancava dall’ottobre dal 1989 (gol di Caniggia) e mette in ginocchio la Signora. Alle corde dopo una settimana da incubo con la scoppola presa martedì a Londra in Champions dal Chelsea e impantanata in campionato, con appena 21 punti, attardata ad una distanza siderale dalle prime quattro. Sette punti di ritardo sulla stessa Atalanta, il morale sotto i tacchi dopo una serata da dimenticare, con una prestazione scialba accompagnata dai fischi dei tifosi, con gli infortuni di Chiesa (flessore) e Mc Kennie (distorsione al ginocchio) che preoccupano, al termine di una giornata iniziata male con la notizia dell’indagine della Procura di Torino sulle plusvalenze. I problemi di Massimiliano Allegri però sono altri. Evidenziati impietosamente anche da un’Atalanta brava a fare la sua partita, anestetizzando il reparto offensivo juventino, affidato solo alle sporadiche ispirazioni di un Paulo Dybala che ha predicato nel deserto bianconero. L’argentino al 95’ peraltro stava per salvare la barca con una punizione pennellata, che ha scheggiato la traversa. Sarebbe stato un brodino caldo, un punto buono solo per dare un po’ di ossigeno alla Signora che adesso deve ritrovare una fiducia che tre mesi di prestazioni e risultati a corrente alternata hanno minato. Senza Cristiano Ronaldo, con i suoi gol, la Juve non ha leadership e manca di una sicurezza davanti che Morata non riesce a dare. E dietro la difesa sbaglia troppo nei momenti decisivi, come accaduto sul gol di Zapata, tenuto in gioco da De Ligt che non ha seguito la linea dei compagni. Ma l’errore difensivo dell’olandese non basta a giustificare una prova confusa, in un confronto diretto dove si attendeva una reazione, anche caratteriale, da parte dei pretoriani di Allegri. Che ammette tutte le difficoltà dei suoi. "Credo che bisogna essere realisti sulla classifica che abbiamo. Vuol dire che momentaneamente valiamo questo. Bisogna essere realisti, ci togliamo tutte le pressioni e lavoriamo in modo più sereno e per ottenere il massimo. La Juventus può lottare per le prime quattro posizioni, ma in questo momento siamo indietro". Crolla la Juve, vola l’Atalanta che zompa a 28 punti e piomba nelle zone altissime della classifica, anche se per Gian Piero Gasperini la parola scudetto resta un tabù. "Non ci poniamo obiettivi, se non quello di guardare sempre in alto, vogliamo fare bene di partita in partita. Questa è una vittoria meritata, ma da inizio stagione le nostre prestazioni positivi", ha chiosato Gasp.