Venerdì 19 Aprile 2024

Cremonese, favola di Coppa: "Ci crediamo"

Ultima in serie A, eliminando Napoli e Roma è entrata in semifinale come 36 anni fa. La cura Ballardini sta dando i suoi frutti

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di Mariachiara Rossi

Mister Ballardini era conosciuto fino a poco tempo fa per essere il re delle salvezze, ma da mercoledì sera con il capolavoro della Cremonese contro la Roma, uscita vittoriosa per 2-1 dall’Olimpico, gode di nuova reputazione anche nelle coppe. Al club grigiorosso dopo una prima parte di stagione povera di soddisfazioni, serviva un miracolo per cambiare marcia, quel miracolo si chiama semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Non che i tifosi avessero bisogno di qualche stimolo in più per seguire incondizionatamente i colori grigiorossi: quasi duecento al seguito della squadra a Roma, quaranta al Maradona, la maglia non si abbandona mai, anche quando le vittorie in campionato non arrivano e la salvezza sembra un miraggio.

Questo risultato per la società promossa l’anno scorso dopo un’attesa di 26 anni, rappresenta un altro record ed eguaglia quello del 1986-1987. Allora la compagine guidata da Bruno Mazzia e priva di Gianluca Vialli, appena passato alla Samp, era riuscita nell’impresa di essere l’unica squadra di Serie B a qualificarsi tra le migliori quattro. Poi sul suo percorso incrociò l’Atalanta che fu sconfitta in finale dal Napoli, che poi avrebbe vinto il campionato...e altra coincidenza vuole che quell’anno l’Argentina avesse trionfato ai Mondiali guidata da un’inarrestabile Diego Armando Maradona. Parallelismi infondati o segni del destino, quello che è certo è che non bisogna mai dare per morto un club che fa del lavoro operaio e dell’applicazione la propria virtù. Le stesse qualità che Davide Ballardini ha messo a disposizione della società fin dal suo arrivo: "Non mi immaginavo una prestazione così della Cremonese, da squadra con personalità, tenendo bene il campo. Ce la siamo guadagnata la vittoria" aveva detto orgoglioso l’allenatore romagnolo, artefice di questo capolavoro in condivisione con gli uomini in campo, ai quali va dato atto di essere riusciti a superare docce fredde, uragani e giornate nere con grande dignità. Non ultimo Cyriel Dessers, uno dei più criticati di queste prime venti giornate, che si è preso una mezza rivincita personale caricandosi sulle spalle la squadra al 28’, trasformando alla perfezione il rigore dello 0-1 e decidendo di scaricare la rabbia accumulata andando ad esultare proprio sotto la Curva Sud della Roma che risponde con una bordata impressionante di fischi.

"Siamo ultimi in Serie A, ma abbiamo eliminato la capolista e poi la Roma, a dimostrazione che qualche valore la Cremonese ce l’ha e tutto può accadere nel calcio" ha commentato Simone Giacchetta, ds del club. Il successo ai quarti di Coppa Italia non cancella tutti i problemi: il campionato rimane un’incognita e le altre società non hanno nessuna intenzione di rallentare la corsa. "L’obiettivo resta la salvezza – sottolinea il consulente Ariedo Braida, che aggiunge –: Il calcio vive di passione, perché se vivesse di solo business saremmo rovinati".

Una storia sportiva, quella della Cremonese, fatta di orgoglio e di tanta umiltà, che in un mondo di vizi e stravizi sta inevitabilmente appassionando tifosi e sportivi di ogni partito. Un cammino nel segno del compianto Vialli, che da lassù continuerà a godersi lo spettacolo con lo stesso entusiasmo.