Sabato 20 Aprile 2024

CR7 non lascia, anzi prolunga fino al 2023

E’ l’indiscrezione dal Portogallo: un rilancio reso possibile per la Juve dall’aumento di capitale di 400 milioni. Arrivabene nominato ad

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di Paolo Grilli

Arrivabene questo aumento di capitale. Quattrocento milioni che dopo settembre rimpingueranno le casse della Juve (il Covid ha inciso per 320 milioni sui conti, secondo le ultime valutazioni) e che consentirebbero anche di rinnovare per un anno, fino al 2023, Cristiano Ronaldo: croce e delizia della Signora, tra valanghe di gol e costo abnorme per i bianconeri. Arriva dal Portogallo, da TVI, l’indiscrezione che vorrebbe CR7 ancora a Torino per un altro biennio, in barba alle voci che, unitamente ai flop europei della Juventus, vorrebbero il portoghese già con la valigia destinazione Parigi (o Manchester, sponda United). Firmando – stando a quanto trapela – il campionissimo accetterebbe di spalmare il suo ingaggio (31 milioni netti) su due stagioni anziché su una.

Dovesse completarsi così il lustro di Ronaldo in bianconero, Allegri si troverebbe nella condizione di disporre di un attacco fatto e finito, senza bisogno di cercare una star oltre confine. Al più, si tratterebbe di portare in bianconero un giovane, fatto salvo che rispetto alla stagione passata il tecnico di ritorno si ritroverà un Dybala in più visti i guai fisici che hanno bloccato la ’Joya’ nell’ultimo anno.

Certo servirà l’incontro tra la dirigenza, Allegri, il giocatore e l’agente Jorge Mendes per stabilire se sussistono tutte le basi per il rinnovo di CR7. Prima fra tutte, la motivazione del giocatore, cui le sofferenze europee tra club e nazionale devono aver messo parecchi dubbi sul suo futuro in bianconero. Nel caso Cristiano volesse tentare un’altra avventura con una big europea, partirebbe il pressing per portare a Torino Gabriel Jesus del City, mentre prosegue il pressing per Locatelli del Sassuolo.

L’aumento di capitale è senz’altro il pilastro per erigere la ‘nuova Juve’, quella dell’Allegri-bis. L’obiettivo è quello di... non cambiare obiettivi, nonostante gli sconquassi portati dal Covid. La nomina di Maurizio Arrivabene come nuovo amministratore delegato porta in dote al tempo stesso esperienza e dinamismo: l’ex team principal della Ferrari, 64 anni, è dal 2012 consigliere della società, di cui è stato, fino al 2015, anche membro del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato Nomine e Remunerazioni. E’ forte il legame del manager bresciano e il presidente Agnelli (che di fatto lavorò sotto le due direttive ai tempi degli esordi alla Philip Morris): un nuovo binomio alla Continassa dopo che è saltato quello con il ds Paratici, ora rimpiazzato da Cherubini. Il nuovo ciclo è di fatto iniziato, e i tifosi sperano nel ritorno di una vecchia abitudine, quella della vittoria.