Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid e terreno proibito: Wembley è un caso

Mentre in Inghilterra si registrano altri 16mila casi di positivi, l’Uefa vieta a Italia e Austria di usare il campo per "non stressarlo"

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di Paolo Franci

Il tempio del calcio? Sì d’accordo. E per noi ha anche un significato speciale, anche se poi questo non è il ’vero’ Wembley nel quale, giusto per dire la più bella, abbiamo battuto per la prima volta nella nostra storia l’Inghilterra con quel fantastico gol di Fabio Capello, il 14 novembre del ’73. E non è neanche quello in cui Mancini e Vialli hanno visto Ronald Koeman, capitano e autore del gol decisivo nella finale del 1992, alzare la Coppa dei Campioni. No, non lo è. Perchè quello costruito nel 1923 è stato abbattuto nel 2003 per fare spazio al nuovo impianto - bellissimo peraltro e inaugurato nel 2007 con una spesa record di 757 milioni di sterline, quasi un miliardo di euro – che ospiterà domani la sfida negli ottavi tra Italia e Austria. Gli ottavi sì, gli allenamenti no. Perchè?

L’Uefa ha impedito sia all’Italia che all’Austria di allenarsi a Wembley oggi. Motivo? Il campo è ’stressato’. CIoè non è in buone condizioni e così per non creare sovraccarico al manto erboso le due squadre non potranno svolgere la seduta della vigilia nello stadio londinese, che ospita la gara che in realtà si sarebbe dovuta giocare originariamente a Dublino. Gli azzurri si sono allenati stamane a Coverciano ale 9,30 perchè non è stata presa in considerazione l’ipotesi di appoggiarsi ad un altro stadio londinese. Poi, alle 17,15 partiranno da Firenze verso Londra e alle 19,05 andrà in scena il walk around a Wembley, la ’passeggiatina’ sul campo che serve a prendere confidenza con il terreno di gioco.

Al centro della polemica politica divenuta rovente tra governo inglese, Mario Draghi e Angela Merkel, che certo non perde occasione per entrare a piedi uniti sugli inglesi dopo la Brexit, Wembley non ha davvero pace. Ai messaggi trionfalistici di Boris Johnson sullo spettacolo tutto da vivere nel tempio del pallone inglese, nonostante la variante Delta che ha fatto impennare i contagi di Covid-19, corrispondono i dati allarmanti delle ultime ore:altri 16.703 casi censiti nelle ultime 24 ore, picco assoluto dal 6 febbraio. Si tratta di una cifra che per adesso non trova un corrispettivo nell’incremento - decisamente più limitato - di ricoveri ospedalieri e decessi in un Paese arrivato al record europeo di quasi 76 milioni di vaccini somministrati, con il 60,6% della popolazione adulta interamente immunizzato e quasi l’83% raggiunto almeno dalla prima dose. Nonostante questo, mentre l’Inghilterra chiude i confini e affronta la nuova ondata di contagi, apre lo stadio per l’Europeo in tandem con l’Uefa, che sembra non rendersi conto della situazione, almeno in ottica final four, quando quattro squadre e relative tifoserie si recheranno a Londra. In piena sicurezza?